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Proseguono le attività del progetto SUSHIN
SUSHIN (SUstainable fiSH feeds INnovative ingredients) è un’attività di ricerca triennale iniziata nell’autunno del 2016, finanziata da Ager, Agroalimentare e ricerca: un progetto di collaborazione tra Fondazioni bancarie per sostenere la ricerca scientifica è rafforzare la leadership dell’agroalimentare italiano, preservando il delicato equilibrio tra rese produttive e sostenibilità ambientale delle filiere agricole. Capofila di SUSHIN è l’Università di Udine; i partner sono l’IZS dell’Abruzzo e del Molise, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, la Fondazione Edmund Mach di Trento, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università Politecnica delle Marche e il Centro di ricerca per la produzione delle carni e il miglioramento genetico del CREA (il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell’economia agraria) del Ministero della Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
L’obiettivo di SUSHIN è sviluppare soluzioni mangimistiche innovative per gli allevamenti di pesce italiani, salvaguardando la qualità e la sicurezza alimentare del prodotto ittico. A questo fine si stanno reperendo e testando nuove materie prime per la formulazione di mangimi da acquacoltura che rispondano a esigenze di sostenibilità ambientale. La farina ottenuta dal Gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii) è uno degli ingredienti per i mangimi da acquacoltura da testare su specie allevate quali orata e trota iridea. Si tratta di una specie alloctona invasiva e nociva (Black List, Regolamento di Esecuzione UE 2016/1141), pertanto il suo utilizzo risponde a due esigenze: da una parte contribuisce a ridurre il numero di esemplari di questa specie, limitandone l’espansione in zone ad alto valore ambientale, dall’altra trasforma in alimento zootecnico il prodotto eradicato altrimenti destinato alla distruzione.
I rilevamenti per individuare i siti più idonei alla sua cattura sono iniziati a marzo 2017. I campionamenti sono proseguiti con cadenza costante in primavera, estate e nel periodo autunnale. Per il reperimento dei crostacei sono state scelte due aree umide protette della Regione Lazio, comprese entrambe nella convenzione di RAMSAR dal 1971: il Parco Nazionale del Circeo e la Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa, lì dove è più importante tutelare le specie autoctone.
Del reperimento e della caratterizzazione sanitaria e organolettica di questo ingrediente si sono occupati l’IZS dell’Abruzzo e del Molise e il Centro del CREA Zootecnia e Acquacoltura di Monterotondo. I ricercatori incaricati hanno portato a termine i campionamenti catturando, in appena cinque mesi, 400 kg di gamberi rossi della Louisiana (circa 22.800 esemplari) impiegati al fine di stimare sperimentalmente il valore nutritivo per i pesci della farina ottenuta dalla sua trasformazione, nonché per individuarne i livelli di inclusione più sostenibili nella dieta delle specie target del progetto. Parallelamente alle attività di prelievo sono state condotte analisi di tipo sanitario-ispettivo presso la sede centrale dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise e analisi di tipo nutrizionale nei laboratori della sede di Monterotondo del CREA-ZA. I risultati hanno mostrato che questo ingrediente innovativo risponde tanto alle esigenze di sicurezza alimentare, quanto a quelle di tipo mangimistico.
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