La rabbia continua ad essere presente tra gli animali selvatici in alcuni Stati membri dell'Unione Europea e nei Paesi terzi limitrofi. Nelle zone in cui la malattia è diffusa nella fauna selvatica l'infezione può essere trasmessa occasionalmente agli animali domestici, anche a quelli da compagnia. Per questo motivo l'UE ha mantenuto alto il livello di guardia, adottando misure volte a prevenire la trasmissione della malattia.
In Europa il controllo della rabbia negli animali è basato su norme nazionali e comunitarie, mentre la movimentazione di animali domestici (cani, gatti, furetti) è disciplinata dal Regolamento 998/2003, relativo alle condizioni di polizia sanitaria applicabili alla movimentazione a carattere non commerciale di animali da compagnia all'interno della Comunità e dai Paesi terzi nell'Unione Europea.
Sin dal 2001 l'Istituto G. Caporale, con Decisione 2001/296/CE che "autorizza determinati laboratori a controllare l'efficacia della vaccinazione antirabbica in alcuni carnivori domestici", è uno dei Laboratori italiani designati dalla UE per l'esecuzione della titolazione degli anticorpi nei confronti del virus della rabbia mediante: