Missione in Camerun

 

 

Una delegazione dell’Istituto composta dal DG Nicola D’Alterio, Massimo Scacchia e Marco Di Domenico ha effettuato una missione istituzionale in Camerun per instaurare nuove collaborazioni scientifiche, nell’ambito dell’approccio “One Health”, focalizzando l’attenzione su agenti patogeni che potrebbero essere causa di nuove pandemie, sulla “Bushmeat” e sul vaiolo delle scimmie (Monkeypox virus).

 

La missione, promossa e sostenuta dall’Ambasciatore d’Italia in Camerun, Filippo Scammacca del Murgo, si è svolta dal 24 al 28 aprile ed è iniziata con una serie di incontri presso la sede del Laboratorio Nazionale Veterinario (LANAVET) camerunense di Yaoundé. Diversi gli argomenti trattati con il DG del LANAVET Abel Wade e i suoi collaboratori, a partire dalla possibilità di estendere il SILAB For Africa nei laboratori di Yaoundé: attività prevista, come da accordo con la FAO, entro la fine del 2023. Inoltre sono state discusse collaborazioni per la ricerca e la caratterizzazione di Orthopoxvirus nei roditori, nei ruminanti e da casi clinici, con particolare attenzione al Monkeypox virus. È stato affrontato anche il tema “Virus Discovery” attraverso l’analisi metagenomica di campioni di specie animali selvatiche (“Bushmeat”) fra cui pipistrelli, pangolini, scimmie, ratti delle canne, quali potenziali serbatoi di patogeni pandemici.

 

Il DG del LANAVET ha manifestato interesse per il controllo del Marburg virus attraverso il monitoraggio delle popolazioni di pipistrelli nelle aree di confine con la Guinea Equatoriale dove, di recente, sono stati notificati casi umani. Interesse esteso a tutti i virus emorragici fra cui Ebola, Lassa, CCHF, RVF, ecc. In questi ambiti il dott. Wade ha espresso la volontà di portare avanti con l’IZS di Teramo studi che contemplino NGS, Metagenomica e Bioinformatica.

 

“Bushmeat” e tutto il sistema di caccia, macellazione e commercializzazione correlato, è stato identificato come uno dei principali ambiti di collaborazione, al fine di monitorare la presenza di agenti zoonosici e di agenti patogeni in grado di causare possibili pandemie future. La collaborazione scientifica su priorità sanitarie comuni verrà istituzionalizzata nei prossimi giorni con la firma congiunta di un MoU.

 

Durante la missione la delegazione dell’Istituto ha incontrato anche il prof. Alexis Ndjolo, Direttore Generale del Centre International de Référence (CIR) “Chantal Biya” di Yaoundé: un laboratorio medico controllato dal Ministero della Salute camerunense nel quale operano numerosi medici formati in Italia grazie alla collaborazione del prof. Vittorio Colizzi dell’Università di Tor Vergata. Le principali attività svolte sono correlate all’HIV e allo studio della resistenza ai trattamenti antivirali mediante metodiche di sequenziamento. La delegazione dell’IZS ha pertanto condiviso esperienze similari che coinvolgono gli Ospedali tunisini nell’ambito “One Health”, ipotizzando un approccio del genere anche con il CIR.

 

Il DG Nicola D’Alterio, Massimo Scacchia e Marco Di Domenico, accompagnati dall’Ambasciatore italiano, hanno avuto occasione di confrontarsi anche con il Ministro dell’Allevamento, Pesca e Industrie Zootecniche, dott. Taiga (che è un medico veterinario), e di incontrare Guy Bertrand Momo Soffack Ier - Re tribale di una delle regioni del Camerun, il cui regno conta più di 100.000 sudditi - con cui hanno dibattuto di produzione di latte a partire da razze autoctone.

 

 

 

4 maggio 2023 (MG)

 
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