Risposte a domande frequenti sulla Trichinellosi

 

Che cos’è la Trichinellosi? E in che misura interessa l’uomo oltre gli animali?

 

La Trichinellosi o Trichinosi è una malattia parassitaria comune all’uomo e agli animali provocata dall’incistamento nei muscoli delle larve di una specie di verme chiamato Trichinella, si contrae tramite l’ingestione di carni crude o poco cotte contaminate dal parassita.

La maggior parte delle specie animali che ospitano la Trichinella sono specie selvatiche che, in virtù del fenomeno del carnivorismo, permettono al parassita di mantenere un ciclo silvestre. I casi di malattia nell’uomo sono soprattutto associati al consumo di carne (incluso salsicce) di cinghiale contaminata. L’ultimo focolaio italiano di Trichinellosi umana legato al ciclo selvatico risale al 2017 in Puglia, allorquando si ammalarono quattro persone a seguito del consumo di carne contaminata di cinghiale cacciato in loco.

Esiste anche un ciclo domestico della parassitosi che si può stabilire qualora un animale domestico (soprattutto suino e cavallo) ingerisca residui di carne di una specie selvatica contaminata (inclusi piccoli mammiferi a vita libera). Gli ultimi focolai di Trichinellosi umana nell’Italia continentale legati al ciclo domestico si sono verificati nel 2008 in Veneto e nel 2001 nel Lazio in ragione dell’ingestione di carne suina infestata, peraltro proveniente dall’estero. Al 2005-2007 risalgono, invece, focolai autoctoni verificatisi in Sardegna a seguito dell’ingestione di carne suina contaminata.

La Figura 1 mostra la situazione nell’Unione Europea nel 2017.

 

 

Figura 1. Numero di casi nell'Unione Europea nel 2017 e la specie animale all’origine dell’infezione.  (European Food Safety Authority and European Centre for Disease Prevention and Control.  The European Union summary report on trends and sources of zoonoses, zoonotic agents and food‐borne outbreaks in 2017. https://doi.org/10.2903/j.efsa.2018.5500)

 
 

Quali sono i sintomi della Trichinellosi? E quanto durano?

 

I sintomi, la durata e la gravità della Trichinellosi nell’uomo variano in base alla quantità di parassiti assunti, alla suscettibilità individuale e probabilmente alla specie di Trichinella coinvolta.

La severità delle forme cliniche è strettamente correlata al numero di larve ingerite. Pertanto l’infezione potrà risultare in un ampio spettro di manifestazioni cliniche variabili da forme asintomatiche a forme fatali.

I primi sintomi possono essere aspecifici: nausea, vomito, sudorazione, dolori addominali e diarrea. Questi sintomi sono riferibili alla “fase intestinale” dell’infezione e sono causati dalla liberazione delle larve nell’intestino. A queste manifestazioni cliniche dopo circa 5-7 giorni ne possono seguire altre più importanti: febbre, anoressia, malessere, dolore e distensione addominali, dolore toracico e dispnea, mialgia, rush cutanei pruriginosi, edema facciale e periorbitale, chemosi congiuntivale, emorragie retinali e congiuntivali ed emorragie subungueali. Sintomi questi riferibili alla “fase parenterale”, ovvero alla migrazione delle larve dall’intestino al torrente circolatorio attraverso il quale si diffondono in tutto il corpo fino a raggiungere la loro localizzazione finale (principalmente i muscoli scheletrici). Trascorsi 10-14 giorni dal consumo di carne contaminata inizia la “fase di incistamento” larvale muscolare caratterizzata da febbre, dolore muscolare intenso, dispnea. La febbre e il dolore muscolare si risolvono di solito entro 1-6 settimane. A volte si può verificare la morte come conseguenza dell’incistamento in organi vitali (cuore, reni, fegato o cervello).

 

Quanto tempo dopo l’ingestione di carne contaminata compaiono i primi sintomi?

 

I disturbi addominali possono evidenziarsi già 1-2 giorni dopo l’infezione. I sintomi relativi all’incistamento delle larve nei muscoli di solito iniziano 2-8 settimane dopo aver mangiato carne contaminata

 

Come si sviluppa la parassitosi nell’uomo e negli animali?

 

Quando un uomo o un altro animale mangiano carne (cruda o poco cotta) che contiene larve di Trichinella, l’enzima pepsina e l’ambiente acido dello stomaco inducono una pre-digestione del muscolo che permette alle larve di liberarsi dalle cisti e di passare nell’intestino, all’interno del quale si sviluppano e maturano sessualmente in 2 giorni. Le femmine (Figura 2), dopo l'accoppiamento, depongono fino a 500-1.500 larve immature prima di essere espulse dalla reazione del sistema immunitario dell’individuo.

 
 

Figura 2. Anatomia di Trichinella adulta femmina in fase di deposizione di larve immature (Villella, J.B., 1970, Life cycle and morphology, in: Trichinosis in Man and Animals (S.E. Gould, ed.), Charles C. Thomas, Springfield, Illinois, pp. 19-60 https://www.trichinella.org/morphology)

 

 

Le larve immature penetrano nella mucosa intestinale e raggiungono i vasi linfatici e sanguigni attraverso i quali arrivano ai muscoli. All'interno dei muscoli la larva si arrotola e, previa formazione o meno di una ciste, induce una reazione nella cellula ospite che la protegge ulteriormente (nurse cell). All’interno della nurse cell la larva, in circa 15 giorni, diventa matura e infettante potendo, in questa condizione, sopravvivere per anni.

Nell’uomo, ovviamente, il ciclo del parassita a questo punto si ferma (ciclo a fondo cieco); negli animali invece il ciclo vitale del parassita si ripete quando la carne dell’ospite infetto viene consumata da un altro animale (Figura 3).

 

 

Figura 3. Ciclo biologico di Trichinella e via di trasmissione all’uomo. A) Secondo le latitudini i cicli biologici di Trichinella possono essere sostenuti da serbatoi di animali selvatici diversi. Diverse possono essere anche le specie di Trichinella che si adattano alle varie latitudini e ai vari ospiti animali. B) Maturazione e ciclo del parassita all’interno dell’organismo. (1) Nello stomaco le larve incistate nei muscoli si liberano; (2) nell’intestino maturano, si accoppiano e le femmine depongono le larve immature; (3) le larve immature attraversano la parete intestinale e vengono veicolate fino ai muscoli dal sistema circolatorio; (4) nei muscoli la larva immatura inizia il processo di incistamento/maturazione; (5) la larva incistata è la forma infettiva di Trichinella; (6) le larve incistate possono rimanere attive per diversi mesi/anni. (Bruno Gottstein, Edoardo Pozio and Karsten No¨ckler. Epidemiology, Diagnosis, Treatment, and Control of Trichinellosis. CLINICAL MICROBIOLOGY REVIEWS, Jan. 2009, p. 127–145)

 

 

 

Sulla base dei sintomi sopra riferiti, come faccio a sapere se sono a rischio di aver contratto la Trichinellosi?

 

Se si mangia carne cruda o poco cotta, in particolare di cinghiale, maiale o cavallo, di origine incerta e dopo 1-2 giorni si hanno dei disturbi addominali, si è legittimati a sospettare l’infezione. Si deve tenere conto che le carni di questi animali presenti nella normale distribuzione (supermercati e macellerie al dettaglio), sono per legge controllate per la Trichinella prima di essere rilasciate al libero consumo.

 

Cosa devo fare se penso di avere la Trichinellosi?

 

Rivolgetevi al vostro medico curante che potrà ordinare dei test e trattare i sintomi dell'infezione da Trichinellosi. Se avete mangiato carne cruda o poco cotta, dovete informarne il vostro medico e, se ancora disponibile, tenere da parte la carne incriminata per eventuali esami di ricerca del parassita.

 

Posso diffondere la Trichinellosi ad altri?

 

No. L'infezione può avvenire solo mangiando carne cruda o poco cotta contenente le larve infettive di Trichinella. La presenza di più persone accomunate dall’aver consumato lo stesso pasto che manifestano i sintomi della malattia, può essere indicativo dell’origine comune dell’infezione ma non anche della trasmissione della malattia da una persona all’altra.

 

Come viene diagnosticata l'infezione da Trichinellosi?

 

Un esame del sangue o una biopsia muscolare possono mostrare se si è affetti da trichinellosi. Indirettamente, è possibile rilevare la presenza del parassita nella carne contaminata se ancora disponibile.

 

Come viene trattata la Trichinellosi nell’uomo?

Sono disponibili diversi farmaci sicuri ed efficaci per il trattamento della Trichinellosi. Il trattamento deve iniziare il più presto possibile e la decisione di trattare si basa sui sintomi, sulla presenza del fattore di rischio “esposizione alla carne cruda o poco cotta” di specie target e sui risultati degli esami di laboratorio.

 

Come posso prevenire la Trichinellosi?

Assicurarsi che le carni acquistate o consumate negli esercizi di ristorazione provengano dalla filiera della distribuzione ufficialmente controllata. Un’altra accortezza è cucinare la carne a temperature adeguate. Le raccomandazioni per la preparazione della carne sono le seguenti:

 

- Per i tagli di carne interi

  • Cuocere ad almeno 65 °C, intesa come temperatura a cuore della carne. Per misurare la temperatura occorrerebbe un termometro per alimenti posto a cuore nella porzione più spessa della carne. In mancanza, la temperatura di cottura indicata è ad ogni modo raggiunta quando l’aspetto della carne ha perso le caratteristiche di colore e di struttura del muscolo in tutto lo spessore;
  • non assaggiare la carne fino a quando non sia cotta.

 - Per la carne macinata e le carni di selvaggina

  • Cuocere ad almeno 75 °C

 

Buona norma è quella di attendere 3 minuti prima di mangiare la carne dopo la cottura, in quanto, quando la carne raggiunge la massima temperatura indicata, la mantiene superando le eventuali resistenze al calore dei patogeni.

 

La salatura, l'essiccazione, l'affumicatura o la cottura di carne al microonde non assicurano l’uccisione delle larve infettive; si consideri che le salsicce di produzione domestica sono state la causa di molti casi di Trichinellosi segnalati negli ultimi anni.

Per aiutare a prevenire l'infezione da Trichinella nelle popolazioni animali, bisogna evitare che i maiali o gli animali selvatici mangino carne cruda, scarti o carcasse di animali, compresi i ratti, che possono essere infettati da Trichinella.

 

Prevenire la Trichinellosi per prevenire anche altre malattie trasmesse dal consumo di carni crude o poco cotte (incluso le salsicce)

Le misure indicate per prevenire la Trichinellosi sono valide anche per la prevenzione di altre malattie che possono essere veicolate da alimenti crudi o poco cotti di suino e di cinghiale come ad esempio l’Epatite E.

 

 

Per saperne di più consulta la pagina dedicata del Ministero della Salute all’indirizzo http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=1163&area=sicurezzaAlimentare&menu=microbiologica

 

 

 

 

Fonti:

 

Centers for Disease Control and Prevention (CDC). 2019. Trichinellosis. Frequently Asked Questions. https://www.cdc.gov/parasites/trichinellosis/gen_info/index.html

 

Despommier D. 2019. The Trichinella page. https://www.trichinella.org/home

 

Diaz J.H., Warren R.J & Oster M.J. 2020. The Disease Ecology, Epidemiology, Clinical Manifestations, and Management of Trichinellosis. Wilderness & Environmental Medicine, article in press. https://www.wemjournal.org/article/S1080-6032(20)30001-6/pdf

 

European Food Safety Authority and European Centre for Disease Prevention and Control (EFSA – ECDC). 2018. The European Union summary report on trends and sources of zoonoses, zoonotic agents and food‐borne outbreaks in 2017. EFSA Journal, 16(12), 5500. https://doi.org/10.2903/j.efsa.2018.5500

 

Gottstein B., Pozio E. & Nöckler K. 2009. Epidemiology, Diagnosis, Treatment, and Control of Trichinellosis. Clin Microbiol Rev, 22(1), 127-145.

 

Mitreva M. & Jasmer D.P. 2006. Biology and genome of Trichinella spiralis. WormBook. http://www.wormbook.org/chapters/www_genomesTrichinella/genomesTrichinella.html

 

Troiano G. & Nante N. Human Trichinellosis in Italy: an epidemiological review since 1989. 2019. J Prev Med Hyg, 60(2), E71- E75.

 

 

 

 

 
 
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