L'IZS DI TERAMO DOMANI ALLA FIERA DELL'AGRICOLTURA 2022

 

 

E’ ritornata, dopo due anni di fermo per l’emergenza pandemica, la Fiera dell’Agricoltura di Teramo (FAT), che si terrà dal 22 al 25 aprile 2022 nella verde e suggestiva cornice del Parco Fluviale “De Carolis”, a due passi dal centro città.

 

L’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” – parte del Comitato Tecnico organizzatore della Fiera – ha deciso di aderire anche a questa 31^ edizione, proponendo più contributi tecnico-scientifici nell’ambito dell’area convegnistica, oltre ad un Open Lab all’interno dello stand dell’Università degli Studi di Teramo dedicato alle microplastiche rinvenute negli animali marini.

 

Nelle quattro giornate, oltre 200 espositori animeranno il parco fluviale e tutti gli enti e le associazioni aderenti contribuiranno, ognuno per la propria area di appartenenza, a rendere vivo e interessante lo spazio convegnistico con temi legati alla zootecnia, al benessere animale, alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità ambientale.

 

L’edizione 2022 ha fatto il suo esordio in Conferenza Stampa lo scorso 14 aprile, nello spazio dedicato presso il Parco Fluviale “Davide De Carolis”, in presenza dell’Assessore al Commercio di Teramo Antonio Filipponi, dal Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto e dai numerosi partner aderenti all’iniziativa. Per l’IZS di Teramo, il dott. Nicola Ferri, responsabile del Laboratorio Ecosistemi Acquatici e Terrestri, ha illustrato il perché della presenza dell’Ente alla Fiera e tutti i contributi scientifici che saranno poi divulgati nelle successive giornate del 22 e del 23 aprile.

 

L’Open Lab, che sarà organizzato per circa due ore all’interno dello stand dell’Università degli Studi di Teramo, si focalizzerà su “L’impatto delle plastiche sugli animali marini”.

 

Ludovica di Renzo e Federica di Giacinto del Centro di Biologia per le Acque dell’Istituto, porteranno a conoscenza dei visitatori l’approccio multidisciplinare dell’IZS sullo studio delle microplastiche, divulgando i risultati delle ricerche condotte e segnalando i rischi che questi contaminanti (sempre più insidiosi) possano rappresentare.

 

Tali rifiuti”, spiegano le due dottoresse, “nel processo di degradazione, costituiscono un rischio di diffusione nei tessuti che compongono gli organismi viventi; è necessario, quindi, riflettere sul razionale impiego di questi materiali”.

 

Dalle 12,00 alle 13,30, nello spazio convegnistico, si susseguiranno tre approfondimenti tematici, grazie all’apporto dei ricercatori dell’IZS.

 

“Benessere Animale e sostenibilità delle produzioni zootecniche”: il responsabile del Benessere Animale, Michele Podaliri Vulpiani, ha accompagnato il visitatore/spettatore in un viaggio insolito, tra il passato, il presente e gli orizzonti futuri delle produzioni zootecniche, in cui il rispetto per il benessere degli animali produttori di derrate alimentari, apparirà sempre più fondamentale nelle scelte d’acquisto dei consumatori europei, maggiormente attenti a questo aspetto.

“La sostenibilità delle produzioni zootecniche”, conclude il dott. Podaliri Vulpiani, “è oggi un fattore piuttosto attenzionato dalla Commissione Europea, che ci consente però di trasformare in opportunità di rilancio della filiera agroalimentare, quelli che invece ci appaiono ostacoli e problematiche del suo sviluppo”.

Sarà poi la volta del dott. Giuseppe Aprea che focalizzerà l’attenzione su “La coltivazione dei vegetali in ambienti controllati per la valutazione delle contaminazioni biologiche”, in particolare, sulla coltivazione idroponica.

 

“La crescita di una pianta coltivata in idroponica, è rapida e sana”, ci spiega l’esperto. “Numerosi sono i vantaggi apportati da questa tecnica, quali il risparmio dell’acqua, la possibilità di controllo della nutrizione, l’assenza di utilizzo di pesticidi e disserbanti, l’ottimizzazione dello spazio e, per ultimo, non meno importante, la possibilità di produrre piante più forti. Tuttavia, anche un banale errore di regolazione del Ph può avere conseguenze disastrose”.

 

Con la dott.ssa Loredana Annunziata e con il suo intervento dal titolo “Pesticidi e farmaci veterinari: eventuale impatto ambientale”, si concluderà la prima parte della sezione convegnistica dedicata all’IZS di Teramo.

Nello specifico, ci spiega la dottoressa: Il cambiamento climatico può avere un impatto anche sulla sicurezza alimentare. Particolari condizioni ambientali possono influenzare il contenuto nelle derrate alimentari di alcuni contaminanti tra cui le micotossine. Tali sostanze sono tossiche e sono prodotte dal metabolismo secondario di alcuni funghi che possono colonizzare gli alimenti”.

E’, quindi, importante implementare sistemi per la prevenzione e il controllo della contaminazione da micotossine lungo la filiera agro-zootecnica.

La partecipazione dell’Istituto alla 31^ edizione della Fiera dell’Agricoltura di Teramo, si concluderà nella mattinata di sabato, 23 aprile, con l’intervento del dott. Luciano Ricchiuti nell’ambito del Convegno dal titolo “L’apicoltura come forma di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile”, inserito nel Progetto dell’IIS Di Poppa-Rozzi “L’Autostrada delle Api”, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico di Teramo e con altri Enti Pubblici e Associazioni.

 

 “Sindrome da spopolamento degli alveari: cause naturali”. Questo il titolo del contributo del dott. Ricchiuti, con cui verranno approfondite le cause della forte minaccia di estinzione degli insetti impollinatori.

 

I servizi e i benefici vitali forniti dalle api sono in pericolo; la loro sopravvivenza è sottoposta a minacce e pressioni di varia natura: in Europa, secondo l’International Union for Conservation of Nature”, spiega l’esperto, “il 9% delle specie di api e farfalle è a rischio di estinzione. Il declino degli impollinatori è associato a una serie di pressioni ambientali che spesso agiscono in sinergia tra loro, quali distruzione, degrado e frammentazione degli habitat, inquinamento da agenti fisici e chimici, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive, parassiti e patogeni”.

 

La ricerca ha il compito di individuare le cause dello spopolamento e di mitigarne gli effetti.

I ricercatori dell’IZSAM, da anni, si impegnano per migliorare le tecniche diagnostiche delle patologie dell’alveare e per tutelare e valorizzare l’immagine del miele del territorio.

 

 

21 aprile 2022 (CDI)

 
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