L’Istituto alla rassegna Orti Aperti

 

La moria delle api non è un problema solo degli apicoltori e dei consumatori di miele. È ormai accertato che la causa principale della loro morte sono i neonicotinoidi, nuove molecole sistemiche usate in agricoltura. L’uso di questi pesticidi rimanda ad un modo di coltivare che è cambiato soprattutto negli ultimi trent’anni e che si lega alle nostre scelte alimentari. Ecco perché la morte delle api ci riguarda. È l’uomo che sceglie come coltivare e di cosa nutrirsi e le sue scelte hanno la capacità di determinare il futuro delle generazioni a venire e della vita del pianeta.

 

Questo è il tema della 3° Edizione della rassegna Orti Aperti, organizzata da I Teatri de le Rùe, in programma domenica 31 maggio 2015 al Teatro Comunale di Montorio al Vomano (TE). La rassegna si apre alle ore 18:00 con la tavola rotonda “Lo senti il ronzio?”, anticipata dai saluti di benvenuto del Presidente del GAL Leader Teramano, Carlo Matone, del Sindaco Gianni Di Centa e dell’Assessore al Turismo e Cultura di Montorio al Vomano, Alfonso Di Silvestro. Alla tavola rotonda partecipano Giancarlo Galli, Presidente del FAI (Federazione Apicoltori Italiani) Abruzzo, Cristiano Del Toro, Presidente di Civiltà Contadina, e Luciano Recchiuti, medico veterinario dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise esperto di apicoltura.

 

Dopo le degustazioni di mieli e prodotti tipici locali a cura del Gal Leader Teramano, alle 21:00 andrà in scena lo spettacolo “La solitudine dell’ape” promosso dall’Unaapi-Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani. Lo spettacolo è nato da un’intuizione di Paolo Archetti Maestri degli Yo Yo Mundi che ha coinvolto nel progetto lo scrittore Alessandro Hellmann, l’attore Andrea Pierdicca e Federico Canibus. Si tratta di un racconto-canzone che cerca di mettere insieme i tasselli di una storia che ci riguarda, perché ciò che uccide la vita intorno a noi mette in pericolo la nostra stessa esistenza. Ne sanno qualcosa gli apicoltori, che sono entrati nelle aule dei tribunali per farsi mettere nero su bianco che sono i nuovi pesticidi usati in agricoltura a uccidere le api. E Liebig? Questo nuovo modo di coltivare ha avuto un illustre padre, Justus Von Liebig. Fu lui a introdurre in agricoltura l’uso dei fertilizzanti chimici per aiutare lo sviluppo delle piante. Per questa sua intuizione fu considerato dai contemporanei la personalità più influente del XIX secolo. Quell’uomo, famoso e acclamato da tutti, alla fine dei suoi giorni tornò a stupire i suoi contemporanei mettendoli in guardia da quei tecnici che non avrebbero tenuto conto della natura e di ciò che serve per riprodurre e conservare la vita.

 

 

28 maggio 2015 (MG)

 
 
 
 
© IZSAM Agosto 2016
 
 
 
 
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