Giunto al termine il Progetto sul ripopolamento della lumachina di mare

 

 

“Sperimentazione di tecniche innovative per il ripopolamento della lumachina di mare (Nassarius mutabilis o Trita mutabilis) e valutazione delle zone di pesca del pesce azzurro per l’individuazione di eventuali zone di nursery” è il titolo del progetto - finanziato dal FLAG Costa Blu e dalla Regione Abruzzo con i fondi PO FEAMP ITALIA 2014/2020 – portato avanti dall’IZS di Teramo in collaborazione con il Blu Marine Service, conclusosi il 31 dicembre scorso.

 

“Il Progetto” - riferisce la Dott.ssa Carla Giansante, responsabile del Centro di Biologia delle Acque dell’IZS di Teramo e della presente ricerca – “articolato, a sua volta, in due sottoprogetti, ha previsto il collocamento in mare per circa quattro mesi, di appositi collettori, collegati tra loro, e finalizzati ad attirare le lumachine durante l’attività riproduttiva. Grazie a riprese subacquee e specifici sopralluoghi, sono state verificate sia la deposizione delle uova sia la relativa schiusa con il rilascio spontaneo in mare dei giovanili; è importante precisare che i collettori, una volta recuperati dopo la schiusa, potranno essere riutilizzati per le stagioni a venire, con facilità e senza alcun aggravio di tempi di lavoro e di spesa, contribuendo a realizzare un’attività di pesca più consapevole e responsabile”.

Inoltre, grazie a particolari riprese, sono state acquisite immagini molto interessanti sul comportamento delle lumachine, confermando l’altissima concentrazione dei gasteropodi in deposizione. Da segnalare, in alcuni video, nell’area attorno ai collettori (in un raggio di circa 20 metri), l’elevatissima concentrazione di lumachine, molto probabilmente attratte da sostanze biochimiche emesse durante la deposizione.

 

Riferisce ancora la Dott.ssa Giansante che “dalle interviste effettuate a fine progetto, tutti i pescatori coinvolti nelle attività hanno ritenuto valida l'iniziativa condotta, grazie alla metodologia utilizzata, poco dispendiosa e ininfluente sulla normale gestione di una giornata di pesca, permettendo di armonizzare pratiche di ripopolamento con un prelievo sostenibile”.

 

Il secondo sotto-progetto, invece, ha avuto come obiettivo l’identificazione delle aree di pesca dei piccoli pelagici (acciuga e sardina) nelle acque della costa teramana e abruzzese in generale, mediante l’utilizzo dei tracciati disponibili gratuitamente sul sito https://www.vesselfinder.com/it .

Grazie all’aiuto di una ricerca bibliografica, si è evidenziata la presenza di nursery delle suddette specie nelle acque costiere adriatiche e abruzzesi.

 

“E’ auspicabile” – conclude la Dott.ssa Giansante - “che le informazioni raccolte possano contribuire a iniziare un percorso scientificamente virtuoso per la redazione dei piani di gestione delle specie considerate”.

 

 

 

17 gennaio 2023 (CDI)

 
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