DIVORATORI DI BATTERI PER CIBI PIÙ SICURI

 
 
 
 
 

Una ricerca dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise "G. Caporale" esplora la possibilità di usare i batteriofagi (virus che attaccano esclusivamente i batteri) per combattere il Campylobacter nei polli d’allevamento, riducendo così l’infezione negli umani

 
 
 

Tutti hanno i loro nemici naturali, anche i batteri. I cosiddetti batteriofagi (o “fagi”), sono particolari virus capaci di attaccare proprio ed esclusivamente i batteri, rimanendo completamente innocui per gli altri organismi viventi, uomini, animali e piante compresi. Scoperti all’inizio del ‘900, dieci anni prima che Fleming facesse le sue osservazioni sulla penicillina, sono rimasti un po’ nell’ombra per tutti questi anni, ma ora potrebbero essere degli ottimi alleati per la sicurezza degli alimenti. Un contributo in questa direzione viene da una ricerca del Reparto di Igiene e Tecnologie degli Alimenti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise "G. Caporale" (IZSAM), a Teramo.

 

Pubblicato sulla rivista scientifica Viruses, lo studio ha concentrato la sua attenzione sul Campylobacter , responsabile di una delle malattie batteriche gastrointestinali più diffuse al mondo. Una patologia solitamente non grave, e che si risolve spontaneamente nel giro di qualche giorno, accompagnata da sintomi generici quali diarrea, dolori addominali, febbre, mal di testa, nausea e vomito. Ma nell’1% dei casi, soprattutto quando si tratta di persone molto anziane o immunocompromesse, la campilobatteriosi può portare a conseguenze serie, come sindrome di Guillan Barré, sindrome dell’intestino irritabile o setticemia.

 

Uno dei principali fattori di rischio è il pollame. I polli, infatti, ospitano frequentemente il Campylobacter nel loro intestino in maniera asintomatica, e nelle varie fasi della macellazione i batteri possono facilmente contaminare la carne destinata alla vendita. Va poi aggiunta la crescente resistenza agli antimicrobici anche da parte di questi batteri, dovuta all’uso che se ne fa negli allevamenti, con la conseguenza di rendere molto difficili le terapie nelle persone colpite da forme gravi di infezione.

 

“Il Campylobacter - dice il dottor Giuseppe Aprea, Dirigente veterinario e ricercatore presso il Reparto di Igiene e Tecnologie degli Alimenti dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise "G. Caporale" – è un serio problema di salute pubblica per il quale si stanno studiando diverse soluzioni. Tra queste, l’uso di fagi capaci di eliminare il batterio nei polli sta sollevando un grande interesse nella comunità scientifica. In questa ricerca abbiamo sperimentato l’azione di due tipi di batteriofagi, isolati dal nostro laboratorio tra quelli già presenti normalmente in natura, specifici contro un particolare ceppo di Campylobacter resistente agli antibiotici”.

 

Con l’uso di due fagi diversi, e la loro somministrazione agli animali poco prima della macellazione, i ricercatori abruzzesi hanno voluto evitare che i batteri riuscissero a sviluppare difese contro i virus. E i risultati sono stati particolarmente incoraggianti: nei polli trattati sperimentalmente la presenza di Campylobacter è stata ridotta drasticamente. Questo si tradurrebbe, applicando il procedimento su animali destinati al mercato, in una diminuzione del 90% del rischio di infezione nei consumatori.

 

“Naturalmente – aggiunge Aprea – con questa ricerca stiamo esplorando una strada che avrà bisogno di ulteriori approfondimenti e di opportuni adeguamenti, anche del quadro normativo europeo in materia di batteriofagi. Ma ciò che emerge dallo studio è che i fagi potrebbero essere un’arma molto efficace per aumentare la sicurezza delle carni che arrivano sulle nostre tavole”.

 

"Quello della sicurezza alimentare - commenta il dottor Giacomo Migliorati, Direttore sanitario dell'IZSAM - è uno dei campi di ricerca fondamentali nella missione dell'Istituto, e le nostre ricerche esplorano continuamente soluzioni innovative rivolte alla riduzione dei rischi sanitari per l'uomo e gli animali. Questo studio, che affronta simultaneamente due problemi molto importanti come le infezioni alimentari e lo sviluppo di resistenza agli antimicrobici da parte dei batteri, rappresenta un passo in avanti verso strade innovative per avere cibi sempre più sicuri sulle nostre tavole".

 
 
 

 
Giuseppe Aprea
Giuseppe Aprea

BACTERIOPHAGE THERAPY TO REDUCE COLONIZATION OF CAMPYLOBACTER JEJUNI IN BROILER CHICKENS BEFORE SLAUGHTER

 

D’Angelantonio D.,  Scattolini S., Boni A., Neri D., Di Serafino G., Connerton P., Connerton I., Pomilio F., Di Giannatale E., Migliorati G. & Aprea G. 2021. Bacteriophage Therapy to Reduce Colonization of Campylobacter jejuni in Broiler Chickens before Slaughter. Viruses, 13(8), 1428.

https://doi.org/10.3390/v13081428

 
 

 
 
 
© IZSAM Dicembre 2022
 
 
 
 
 
 

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