L'impatto delle emergenze non epidemiche sugli animali

 

 

“Individuazione di criteri, misure e indicatori di rischio finalizzati alla previsione, prevenzione e mitigazione dell’impatto di emergenze non epidemiche sulla sanità e benessere in allevamenti e strutture ricettive per animali” è il titolo del Progetto di Ricerca Corrente 2020 - promosso dall’IZSAM nel suo ruolo di Centro di Referenza Nazionale per l’Igiene urbana veterinaria e le emergenze non epidemiche (IUVENE) -  che ha visto impegnati esperti nel settore in due giornate di lavoro, svoltesi i primi del mese di novembre presso il Centro di Formazione e Informazione Veterinaria (CIFIV) dell’Istituto.

 

Finalità generale del progetto è quella di produrre informazioni utili a tutti i portatori di interesse per l’identificazione preventiva delle principali risorse umane e strumentali da allocare in caso di evento sismico a tutela della salute e del benessere animale.

 

Garantire la salute e il benessere degli animali, anche e soprattutto durante la fase di gestione post emergenza (momento in cui si perdono i normali riferimenti), non è solo un problema etico di protezione di un essere senziente (cfr. Trattato di Lisbona del 2009), ma è anche economico e legale.

 

I Servizi Veterinari (SV) e gli operatori sanitari pubblici sono coinvolti durante e subito dopo l’emergenza, con la mobilitazione di persone e di risorse, al fine di supportare l’efficacia della risposta e l’effettivo recupero.

 

Prima di un qualsiasi evento disastroso, i Servizi Veterinari sono chiamati a svolgere un ruolo attivo nelle attività di prevenzione e di mitigazione che, assieme alla preparazione, costituiscono fasi essenziali del Ciclo di Gestione dei Disastri (OIE, 2016).

 

Ma, per poter intervenire e intraprendere azioni in maniera efficace ed efficiente occorre sapere esattamente quali sono i problemi legati alla salute, al benessere animale e alla sanità pubblica veterinaria, dove insistono i principali elementi sottoposti a rischio sismico in una determinata area geografica e quali/quante risorse è necessario allocare.

 

Quattro le Strutture interne dell’Istituto coinvolte nel Progetto: Epidemiologia e Analisi del Rischio, Scienze Statistiche e GIS, Formazione e Progettazione e Benessere Animale; due, invece, quelle esterne: l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche “Togo Rosati” (IZSUM) e il Gruppo Operativo di Coordinamento Regionale Gestione Maxi Emergenze Regione Toscana (GOCRME). Sono stati inoltre coinvolti nelle attività progettuali, rappresentanti di Enti e strutture del territorio italiano, tra cui l’Università degli Studi di Teramo (UNITE), il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria ATS Bergamo, l’Unità Funzionale Sanità Pubblica veterinaria e sicurezza alimentare Zona Lunigiana ASL Toscana Nord Ovest, e altre ancora.

 

Le attività di elicitazione della conoscenza sono state condotte attraverso l’applicazione di una metodologia di lavoro innovativa, poco diffusa in Italia, di ricerca-azione: l’Appreciative Inquiry , che si focalizza su quanto di buono, efficiente, funzionante già esiste all’interno di un’organizzazione, favorendone così lo sviluppo. Novità dell’approccio metodologico è il superamento del concetto tradizionale del problem solving: con l’Appreciative Inquiry, non ci si focalizza sul problema, ma sulle migliori aspettative possibili, fondandole sul positivo già esistente.

 

Sessioni in plenaria si sono alternate a sessioni di lavoro parallele organizzate in quattro sotto-gruppi, secondo un piano articolato e strutturato che ha consentito sia di raccogliere informazioni utili alla categorizzazione dei rischi per la salute e per il benessere animale, in caso di evento sismico, e sia di definire indicatori utili nella costruzione del modello predittivo di impatto previsto dal progetto.

 

I risultati così ottenuti, verranno poi elaborati per la realizzazione di una successiva fase di validazione, che verrà condotta coinvolgendo i medesimi esperti in due round.

 

17 novembre 2021 (CDI)

 
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