Blue Coast Agreements 2030

 

 

Inquinamento e sfruttamento degli oceani sono fonte di molti problemi: dal pericolo acuto per la diversità delle specie all’acidificazione dei mari fino all’aumento dei rifiuti di plastica. Oltre alla pesca e allo sfruttamento a livello industriale delle risorse marine, anche i mutamenti climatici e il turismo (ad esempio con la distruzione delle coste per la costruzione di nuove infrastrutture) sono causa di una forte pressione sugli ecosistemi e producono danni a lungo termine all’economia delle comunità locali.

 

In questo quadro si inserisce Blue Coast Agreements 2030 , un progetto finalizzato a perseguire l’Obiettivo 14 dell’Agenda 2030 che si propone di ridurre in modo significativo, entro il 2025, tutti i tipi di inquinamento marittimo e portare l’acidificazione degli oceani a un livello minimo. Il progetto interessa le aree costiere del territorio nazionale su cui operano gli 11 FLAG del partenariato: GAC Chioggia e Delta del Po nel ruolo di capofila, Veneziano - VeGAL, Costa dell’Emilia Romagna – DELTA 2000, Marche Centro, Marche Sud, Costa Blu, Alto Tirreno Toscano, Costa degli Etruschi, Pescando, GAC Savonese, Levante Ligure.

 

Gli ambiti tematici d’intervento di Blue Coast Agreements 2030 sono lo sviluppo e l’innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agro-alimentari, artigianali e manifatturieri, produzioni ittiche); il turismo sostenibile; la cura e la tutela del paesaggio, del suolo e della biodiversità; la valorizzazione e la gestione delle risorse ambientali e naturali; le reti e le comunità intelligenti.

L’obiettivo prioritario del progetto è il miglioramento del livello di sostenibilità dei territori litoranei del partenariato, per il raggiungimento di una “Costa Sostenibile” più resiliente, produttiva, diversificata, distintiva, attrattiva e salutare, consolidando i settori tradizionali ed emergenti della Blue Economy.

 

Nell’ambito del progetto di cooperazione interterritoriale Blue Coast Agreements 2030 è stato organizzato un percorso formativo chiamato Think in Blue strutturato in quattro incontri sulle tematiche “innovazione, imprenditorialità e sviluppo del territorio”, con l’obiettivo di stimolare la discussione fra le diverse componenti dei FLAG coinvolti e fornire spunti su innovazione e sostenibilità nei settori marittimi tradizionalmente riconducibili alla Blue Economy.

 

Mercoledì 27 luglio si è tenuto il quarto e ultimo incontro di Think in Blue dal titolo “Progettualità ed esperienze di innovazione nel settore della Blue Economy: un focus sull’economia circolare” al quale ha preso parte la biologa Carla Giansante dell’IZS di Teramo, in rappresentanza del FLAG Costa Blu: il gruppo d’azione locale nel settore pesca dei comuni costieri della provincia di Teramo. La responsabile del Centro per la Biologia delle Acque dell’Istituto ha relazionato presentando i risultati del progetto “Ottimizzazione e valorizzazione degli scarti della pesca a strascico costituiti da granchi di sabbia” che ha avuto una connotazione fortemente innovativa anche per lo studio e la ricerca delle cosiddette Terre Rare: metalli essenziali per la realizzazione di prodotti di alta tecnologia.

 

 

28 luglio 2022 (MG)

 
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© IZSAM Luglio 2022
 
 
 
 
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