Metodi alternativi alla ricerca delle biotossine marine nei molluschi bivalvi

 

Il bisogno di garantire la sicurezza del consumatore rende prioritaria l'esigenza di disporre di metodi analitici sempre più precisi e affidabili, in grado di mettere in evidenza la presenza di sostanze nocive in alcuni prodotti ittici, quali i frutti di mare.

Esiste infatti la possibilità, abbastanza remota per il medio e basso adriatico ma reale e fonte di grandi preoccupazioni in altre realtà marine, che alcune specie algali (microalghe), in particolari condizioni, producano sostanze biologiche nocive, che vengono a loro volta accumulate da organismi marini filtratori (molluschi bivalvi come cozze, ostriche, pettini e vongole).

Queste sostanze costituiscono la famiglia molto numerosa delle biotossine algali. Il metodo di rilevazione, attualmente, è uno dei pochi rimasti basati sull'impiego di animali da laboratorio (topi, ratti). Da tempo infatti il mondo scientifico si sta adoperando per ridurre al minimo, se non eliminare del tutto, il ricorso a metodi cruenti.


Per questo motivo l'Istituto G. Caporale e il Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Modena e Reggio Emilia il 9 marzo 2009, presso la Sala Polifunzionale della Provincia di Teramo, hanno promosso una giornata di studio dal titolo " Alternative alla sperimentazione animale nello studio e rilevazione delle biotossine marine ".

I lavori, presieduti dal Dr. Nicola Ferri, Responsabile del Centro per la Biologia delle Acque dell'Istituto G. Caporale, ha visto la partecipazione di eminenti ricercatori quali il Prof. Gian Paolo Rossini del Centro Interdisciplinare di Scienze e Tecnologie per la Qualità e la Sicurezza degli Alimenti del Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Modena e Reggio Emilia ed il Dr. Roberto Poletti, Direttore del Centro di Ricerche Marine, Laboratorio Nazionale di Riferimento per le Biotossine Marine.

L'iniziativa ha visto la partecipazione di ricercatori provenienti da diverse regioni italiane ed ha offerto un'importante opportunità di confronto tra i ricercatori impegnati nella ricerca di modelli sperimentali alternativi all'impiego di animali negli studi di tossicità. Inoltre sono state create sinergie tra realtà diverse che si occupano dello sviluppo della ricerca scientifica e, soprattutto, sono stati individuati strumenti e strategie per superare i test biologici basati sull'impiego di animali, finora utilizzati nella rilevazione di biotossine marine nei molluschi bivalvi.

 
 
 
© IZSAM Agosto 2016
 
 
 
 
 
 
 
 

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