La Repubblica Democratica del Congo è ufficialmente libera dalla malattia da virus Ebola

 

 

Il 25 giugno 2020 il Ministero della sanità della Repubblica Democratica del Congo (RDC) ha dichiarato la fine dell'epidemia da virus Ebola (EVD) nelle province del Nord Kivu, Ituri e Sud Kivu (1).

 

In conformità con le raccomandazioni dell'OMS (2), la dichiarazione è stata fatta più di 42 giorni dopo che l'ultima persona, che ha contratto il virus, è risultata negativa due volte ed è stata dimessa dalle cure.

 

L’epidemia è stata ufficialmente notificata il 1 agosto 2018 in seguito alle indagini e alla conferma dei laboratori di un gruppo di casi di EVD nelle province del Nord Kivu. Nel 2019 l'epidemia si è diffusa e a metà luglio, il direttore generale dell'OMS ha dichiarato l'epidemia un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (3).

 

Dal 1 agosto 2018 al 25 giugno 2020 sono stati segnalati in totale 3470 casi di EVD in 29 zone sanitarie di cui 3317 casi confermati e 153 casi probabili. Dei casi totali confermati e probabili il 57% (n = 1974) erano donne, il 29% (n = 1006) erano bambini di età inferiore ai 18 anni e il 5% (n = 171) erano operatori sanitari.

 

Sono stati registrati un totale di 2287 decessi (tasso totale di mortalità 66%), il 33% (1152/3470) dei casi è deceduto al di fuori dei centri di trattamento Ebola e 1171 casi sono guariti dall'EVD. Nel corso dell'epidemia, oltre 250 000 contatti di casi sono stati registrati nelle province del Nord Kivu, Ituri e Sud Kivu.

 

La reazione immediata all'epidemia è stata guidata dal Ministero della Salute con il sostegno dell'OMS e dei partner nelle aree di: sorveglianza, ricerca dei contatti, servizi di laboratorio, prevenzione e controllo delle infezioni, gestione clinica, impegno della comunità, sepolture sicure e dignitose, risposta all’attività di coordinamento e preparazione nelle province vicine.

 

Inoltre, l'impegno dei leader locali, delle comunità e dei sopravvissuti nei programmi di assistenza ai sopravvissuti alla malattia, ha svolto un ruolo centrale nella riduzione dell'epidemia.

Le difficoltà a stabilire un buon livello di fiducia con le comunità colpite, la reticenza dei malati a visitare le cliniche e le strutture per le cure, un alto livello di insicurezza dovuta alla presenza di gruppi armati nelle aree colpite, nonché una serie di attacchi contro gli operatori sanitari, hanno contribuito alla difficoltà nel contenere l’epidemia.

 

In base al piano strategico di consolidamento e stabilizzazione adottato dal Ministero della sanità, una sorveglianza rafforzata, un programma a lungo termine per l'assistenza ai sopravvissuti all'Ebola e altri meccanismi di risposta rimangono in vigore per mantenere una maggiore vigilanza e contribuire a rafforzare i sistemi sanitari locali.

 

L’EVD probabilmente persiste in animali serbatoio nella RDC e potrebbe verificarsi un nuovo evento di spillover zoonotico. Inoltre, si potrebbe verificare un nuovo cluster di EVD considerando che la trasmissione avviene per contatto interumano con organi, sangue e altri fluidi biologici (saliva, urina, vomito) di soggetti sopravvissuti alla malattia e indiretto con ambienti contaminati da tali fluidi.

 

 

Ulteriori informazioni:

 

 

 

-     Statement   on the meeting   of  the  International Health  Regulations  (2005) Emergency  Committee for EVD in the DRC on 26 June 2020

-     Resources for media

-     WHO resources and information on EVD

-     WHO resources and information on Ebola survivors

-     Ebola response funding   

 

 

 

Referenze

 

 

  1. https://www.who.int/news-room/detail/25-06-2020-10th- ebola-outbreak-in-the-democratic-republic-of-the-congo-de- clared-over-vigilance-against-flare-ups-and-support-for-survi- vors-must-continue
  2. https://www.who.int/publications/m/item/who-recom- mended-criteria-for-declaring-the-end-of-the-ebola-virus-di- sease-outbreak
  3. https://www.who.int/news-room/detail/17-07-2019-ebo- la-outbreak-in-the-democratic-republic-of-the-congo-decla- red-a-public-health-emergency-of-international-concern

 

 

 

Fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità

 
 
 
© IZSAM Luglio 2020
 
 
 
 
 
 
 

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