Blue-Med - A novel integrated and sustainable approach to monitor and control Bluetongue spread in the Mediterranean Basin è un progetto europeo avviato nel 2019, appena concluso, coordinato dall’IZS dell’Abruzzo e del Molise, in collaborazione con due partner internazionali: l’Agenzia Francese per la Salute e la Sicurezza Alimentare, Ambientale e del Lavoro (ANSES) e la Scuola Nazionale di Medicina Veterinaria di Sidi Thabet in Tunisia (ENMV).
Il progetto finalizzato a contrastare la diffusione della Bluetongue nel bacino del Mediterraneo, finanziato con 854.000 euro dal programma PRIMA - Partenariato per la Ricerca e l’Innovazione nell’Area Mediterranea, ha ottenuto una valutazione altamente positiva al termine del processo di revisione esterna condotto dall’Ente gestore. Questo riconoscimento sottolinea la rilevanza strategica e i risultati significativi raggiunti da Blue-Med.
Tra i principali risultati conseguiti spiccano la creazione di un sistema di allerta rapido, essenziale per una risposta tempestiva ai focolai, l’armonizzazione dei metodi diagnostici tra i Paesi partner e il conseguente miglioramento dell’efficacia nell’azione di monitoraggio, l’identificazione dei fattori chiave della diffusione del virus, nonché lo sviluppo di un vaccino inattivato efficace nei confronti del virus EHDV-8 (malattia emorragica epizootica, sierotipo 8): un virus strettamente correlato alla Bluetongue, che rappresenta un incoraggiante risultato verso future traiettorie di ricerca.
I traguardi raggiunti da Blue-Med rafforzano la cooperazione scientifica internazionale e, soprattutto, dimostrano l’importanza di un approccio collaborativo e scalabile per affrontare sfide sanitarie globali. Le metodologie e le relazioni sviluppate nel corso del progetto potrebbero infatti essere applicate ad altre malattie e in altri contesti epidemiologici, aprendo nuove prospettive per la ricerca e la prevenzione.
Il dott. Giovanni Savini dell’IZS di Teramo, responsabile scientifico del progetto, ha sottolineato che “la Bluetongue è un virus in costante evoluzione e occorre quindi rimanere vigili. La cooperazione, la condivisione dei dati e l’allineamento dei metodi tra Paesi vicini sono essenziali per anticipare le nuove ondate dell’epidemia”.
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10 gennaio 2024 (MG)
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