Il 7 giugno 2024 si celebra la Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare (World Food Safety Day), istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con una risoluzione del 2018. Promossa da FAO (The Food and Agriculture Organization), OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e CODEX Alimentarius (o “Food Code”), la giornata mira ad accrescere nei consumatori di tutto il mondo la consapevolezza sull’importanza che la sicurezza sanitaria degli alimenti per la tutela della nostra salute.
Il tema scelto per quest’anno “Incidenti di sicurezza alimentare” , abbraccia tutte le situazioni in cui il consumo di alimenti può rappresentare un rischio, potenziale o confermato, per la salute. Come ad esempio imprevisti, controlli inadeguati, eventi naturali, frodi alimentari e via dicendo.
Si tratta di un problema concreto e attuale, che spesso viene sottovalutato dai cittadini. Eppure l’OMS ha stimato che ogni anno nel mondo si registrano 600 milioni di casi di malattie di origine alimentare, con 420.000 decessi, di cui ben 125.000 bambini di età inferiore ai 5 anni.
“Nel Rapporto dell’OMS 2023 – continua Giacomo Migliorati, Medico Veterinario, Direttore Sanitario dell’IZS di Teramo dal 2020 e responsabile dal 1994 del Laboratorio degli Alimenti di Origine Animale, - si stima che l’impatto delle malattie a trasmissione alimentare sia di 33 milioni di DALY, una misura standardizzata che unisce la perdita di anni di vita per morte prematura agli anni vissuti con disabilità. Stiamo parlando di un ordine di grandezza simile a quello delle tre maggiori malattie infettive oggi presenti: HIV/AIDS (92 milioni di DALY), malaria (55 milioni di DALY) e tubercolosi (44 milioni di DALY). Tutto ciò comporta un peso in termini di vite umane perdute e di sofferenze, ma anche un ingente impegno economico per la società. Basti pensare che il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), ha stimato che le malattie di origine alimentare costino al Paese più di 15,6 miliardi di dollari ogni anno. Si tratta di un fardello che potrebbe essere enormemente ridotto migliorando la sicurezza alimentare, ad esempio con un approccio One Health”.
Tutto questo può quindi essere previsto e neutralizzato?
“Certamente. Tutte le malattie alimentari posso essere prevenute attraverso una corretta gestione degli alimenti, un obiettivo prioritario e raggiungibile concretamente. Dobbiamo considerare che i prodotti contaminati, appena immessi nel mercato, hanno una carica microbica generalmente molto bassa. Ma la non corretta gestione dell’alimento, ne comporta un loro aumento, che alla fine può raggiungere livelli pericolosi per il consumatore. Vorrei inoltre sottolineare che i patogeni alimentari siano considerati una seria minaccia soprattutto per i segmenti fragili e vulnerabili della popolazione (bambini, anziani, persone immunocompromesse e pazienti in convalescenza)”.
Quali soluzioni adottare?
“Bisogna ridurre l’effetto dei vari fattori di rischio, dalla produzione al consumo, ma anche e soprattutto in ambiente domestico. I dati epidemiologici indicano infatti che l’ambiente domestico gioca un ruolo nel rischio di malattie alimentari, a causa di un’inadeguata conservazione o manipolazione degli alimenti. Semplici azioni come leggere attentamente le etichette, consumare i cibi entro la data di scadenza e manipolarli correttamente diventano così azioni fondamentali che possono ridurre notevolmente il pericolo di contaminazione alimentare”.
“La Sicurezza alimentare è nelle nostre mani” (OMS)
7 giugno 2024 (CDI)