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Controllo del benessere del cavallo: indicatori

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La verifica del rispetto delle norme di benessere può essere fatta mediante l’utilizzo di specifici indicatori, che vengono individuati in alcuni aspetti del management e degli ambienti in cui vive il cavallo. Altri indicatori di benessere possono essere rilevati sull’animale, e sono quelli causati da situazioni o eventi a cui l’animale può essere esposto. Un esempio di questa modalità di approccio alla valutazione del benessere del cavallo è dato dal protocollo di valutazione pubblicato da AWIN (2015).
Alcuni di questi indicatori di benessere, riportati in numerosi studi scientifici, possono essere rilevati e tenuti sotto controllo durante la quotidiana frequentazione dell’ambiente di stabulazione del cavallo e tramite l’osservazione dell’animale.

Tra questi possiamo ricordare lo stato di nutrizione (Body condition score o BCS), che è indicatore di una corretta alimentazione e di un buono stato generale del nostro cavallo. Per la valutazione del BCS si utilizza una scala da 1 a 5 che corrisponde a soggetti da molto magri a molto grassi.
Un adeguato BCS è anche indice di una buona assimilazione dell’alimento, dell’assenza di problemi alla tavola dentaria (ad es. presenza di “punte”) che potrebbero interferire con la masticazione dell’alimento. Anche la presenza di malattie infettive, parassitarie o metaboliche influisce negativamente sul BCS.
È importante ricordare che il BCS deve essere tenuto in considerazione anche in ragione dell’età dell’animale, elemento che può influire sullo stato di nutrizione e sulle condizioni generali. Gli animali anziani potrebbero, in condizioni parafisologiche, tendere ad assimilare di meno i nutrienti alimentari e a perdere massa muscolare. La presenza di abbondanti depositi di grasso è da mettere in relazione ad una dieta non bilanciata e/o a scarso movimento.
Anche l’alterata consistenza delle feci, se perdura per alcuni giorni, è un segno di malessere e/o di problemi alimentari. Infatti, variazioni transitorie delle caratteristiche delle feci possono essere dovute a cambiamenti nell’alimentazione (ad esempio il fieno, con un diverso apporto proteico) a cui l’apparato digerente del cavallo si deve progressivamente abituare. Ma se l’alterata consistenza si mantiene nel tempo, è importante escludere con il veterinario la presenza di malattie parassitarie, infettive o dismetaboliche che possono interferire con la fisiologia dei processi digestivi e di assorbimento delle sostanze nutritive.

Un altro indicatore di facile rilevazione nella gestione quotidiana del nostro cavallo, è la sua pulizia che riflette il corretto ricambio della lettiera.
È molto importante anche osservare la presenza di lesioni cutanee, differenziando quelle di origine traumatica da quelle di natura infettiva o allergica. Infatti nel caso di ferite o abrasioni si interverrà cercando di individuare eventuali elementi lesivi con cui il cavallo potrebbe entrare in contatto. Piuttosto frequenti sono le lesioni da decubito, dovuti alla scarsità di lettiera o alla superficie non idonea. È bene controllare che non vi siano lesioni causate da sfregamento dei finimenti o dovute ad un eccessivo utilizzo di aiuti (speroni e/o frusta) durante il lavoro con il cavallo. In caso di lesioni non di tipo traumatico, la diagnosi clinica o di laboratorio delle lesioni servirà ad impostare una terapia adeguata.
Un’attenzione tempestiva a segni clinici quali ad esempio la tosse, scolo oculare, difficoltà respiratoria, dolori addominali permetterà di intervenire velocemente per risolvere lo stato di sofferenza che le patologie correlate a questi sintomi possono provocare all’animale.
Anche la cura degli zoccoli è un indicatore di buon management e rientra tra le pratiche di maggior importanza nella corretta gestione del cavallo, sia esso sportivo che non. Il non eseguire dei corretti pareggi e/o ferrature, a cadenze temporali idonee potrebbe portare a squilibri tali da indurre situazioni di dolore o non corretta andatura.

Un altro indicatore di valutazione del benessere del cavallo può essere fornito dall’utilizzo della “Horse grimace scale”, un metodo di valutazione del dolore che si basa sull’analisi delle diverse caratteristiche dell’espressione facciale. I parametri presi in esame sono principalmente i cambiamenti di atteggiamento di orecchie, labbra, muscoli della masticazione, zona sopraorbitale e narici, per citarne alcuni.

Per quanto riguarda l’area comportamentale, le stereotipie sono gli indicatori più evidenti e facilmente riconoscibili di disagio e di stress. Tra le stereotipie più comuni si possono identificare delle alterazioni comportamentali di tipo orale, come il ticchio d’appoggio, masticare il legno, la coprofagia o digrignare i denti. Tra quelle di tipo motorio vi sono il ballo dell’orso, il camminare in circolo nel box, calciare o raspare con gli anteriori. Il cavallo può anche manifestare delle alterazioni comportamentali di tipo reattivo, quali auto aggressività e aggressività verso cavalli o persone. Trovare le cause di questi comportamenti non è facile, anche perché potrebbero risalire ad un periodo della vita del cavallo di cui non si ha conoscenza, e anche le soluzioni sono spesso molto complesse. Al cavallo che soffre di questi ticchi bisognerebbe evitare periodi di inattività e di noia, permettere di trascorrere alcune ore della giornata in paddock, cambiare sia la posizione di stabulazione nella stalla che i vicini di box, variare la modalità di somministrazione dell’alimento in modo che passi più tempo ad alimentarsi ecc. L’approccio deve essere individualizzato, e per ogni cavallo bisogna tentare strategie appropriate.
Anche la qualità del rapporto uomo- animale può essere valutata, come riportato nel manuale AWIN e in diversi lavori scientifici. Esistono infatti dei test per rilevare il livello di paura e e di confidenza con l’uomo  quali il test di evitamento, il test di avvicinamento volontario e quello di avvicinamento forzato. Per poter interpretare correttamente l’esito di questi test, è necessario che siano eseguiti da persone competenti, seguendo puntualmente le modalità di esecuzione riportate nei manuali di valutazione.

Di più recente introduzione sono gli studi relativamente recenti sugli indicatori laboratoristici di stress. Pur se ancora oggetto di dibattito, e con ipotesi contrastanti, tali studi potrebbero rappresentare in futuro una svolta cruciale nella gestione del benessere.
Un corretto rapporto uomo-cavallo, oltre che garantire il benessere dell’animale, rende più appagante il tempo che si trascorre con lui ed ha una ricaduta positiva anche sulla sicurezza durante le fasi di accudimento e il lavoro.

 


Per approfondire l’argomento: 

  1. AWIN (2015). Awin welfare assessment protocol for horses
  2. FEI code of conduct for the welfare of the horse
  3. FISE (2022) - Libro VII: Norme generali relative a cavalli e cavalieri
  4. Ministero della Salute: il Ministero della Salute per il cavallo: normative, regole e progetti di tutela.
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