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I principali avvenimenti di interesse epidemiologico in Unione Europea ed in altri Paesi a noi vicini


 

Il Concetto di One Health: il medesimo approccio del “Lavoro di Squadra”

 

Sebbene il termine "One Health" (OH) sia stato coniato recentemente, il concetto ad esso correlato è da tempo riconosciuto sia a livello nazionale che a livello globale. Sin dal XVIII secolo i ricercatori avevano osservato delle relazioni tra i processi di malattia degli animali e degli esseri umani, nonostante ciò le due medicine sono state praticate separatamente fino al XX secolo. Un esempio di questa intuizione, a questo proposito, è rappresentato dalla pietra miliare letteraria - "De Bovilla peste" - pubblicato nel 1715 da Giovanni Maria Lancisi, che può essere considerata la testimonianza più importante di gestione olistica nella storia delle malattie animali. Giovanni Maria Lancisi era un medico, archiatra del papa, noto come un anatomico nonché epidemiologo che diede un importante contributo alla medicina veterinaria quando la peste bovina colpì l'Europa nel XVIII secolo. Il suo libro illustra accuratamente le caratteristiche della peste bovina e, soprattutto, sono discusse le misure di controllo applicate e tra le più rilevanti sono state l'introduzione dello stamping out, con istruzioni speciali per l’abbattimento e l’infossamento degli animali colpiti, il divieto di movimentare gli animali colpiti e l'adozione di misure igieniche e politiche adeguate. Sono altresì descritte le relazioni tra la peste del bestiame e le conseguenze dirette sulla popolazione umana quali la povertà e la fame insieme alle azioni intraprese per fronteggiarle. Lancisi, nel suo capolavoro, ha sottolineato il rapporto esistente tra politica e storia da un lato e la peste bovina dall'altro.

Nel corso degli ultimi tempi, grazie al supporto di personalità chiave e di eventi che hanno segnato la storia della medicina unica, il concetto di OH ha conquistato via via maggiori riconoscimenti tra le comunità della sanità animale e della salute pubblica. Il concetto OH riconosce la stretta interconnessione tra la salute dell’uomo e quella del mondo animale proprio a motivo del fatto che non esistendo barriere fisiche, essi vivono e condividono lo stesso ambiente. Nella storia dell’approccio OH si sono alternati una serie di persone ed eventi differenti:

 

1821-1902:

  • Virchow riconosce il legame tra salute umana e animale. Ha coniato il termine "zoonosi" per indicare una malattia infettiva che si trasmette tra esseri umani e animali.

 
1849-1919
:

  • William Osler, il padre della patologia veterinaria.


1947
:

  • La Divisione di Sanità Pubblica Veterinaria è istituita al Centro per il Controllo e la Prevenzione delle malattie (CDC). Al CDC, con questa divisione, sono stati introdotti negli Stati Uniti e in altri paesi del mondo i principi della salute pubblica veterinaria.


1927-2006
:

  • Calvin Schwabe conia il termine di "Medicina Unica" e sollecita all’utilizzo di un approccio unificato nella gestione delle zoonosi che utilizzi sia le conoscenze di medicina veterinaria che di medicina umana.


2004
:

  • La Wildlife Conservation Society pubblica i 12 Principi di Manhattan; 12 approcci prioritari per fronteggiare le minacce sanitarie alla salute umana ed animale.


2007
:

  • La American Medical Association approva la risoluzione One Health promuovendo il partenariato tra medicina umana e medicina veterinaria.
  • L’approccio One Health è raccomandato in caso di risposta ad eventi pandemici. I rappresentanti di 111 paesi e 29 organizzazioni internazionali si sono incontrati a New Delhi in India per la Conferenza ministeriale internazionale sull'influenza aviaria e pandemica.

 

2008:

  • FAO, OIE, e WHO collaborano con l’UNICEF, UNSIC e la Banca Mondiale allo sviluppo di un quadro strategico comune in risposta al rischio in continua evoluzione di malattie emergenti e ri-emergenti.
  • One Health diventa un approccio raccomandato e una realtà politica.

 

2009:

  • L’ufficio ad hoc del One Health è istituito al CDC.
  • L'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) ha istituito il programma per le minacce pandemiche emergenti.
  • Sono state sviluppate raccomandazioni chiave per il One World, One Health™.

 

2010:

  • La dichiarazione di Hanoi, che raccomanda vasta applicazione dell’approccio One Health, è approvata all’unanimità. Un totale di 71 paesi e organismi regionali, insieme ai rappresentanti di organizzazioni internazionali, banche di sviluppo ed altre parti interessate, hanno partecipato alla conferenza ministeriale internazionale sull'influenza aviaria e pandemica in Hanoi, Vietnam.
  • E’ pubblicato il Concetto Tripartito. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE), e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si sono uniti per pubblicare la nota tripartitica.
  • Gli esperti individuano azioni chiare e concrete per spostare il concetto di Salute Unica da una visione puramente teorica verso la sua realizzazione.
  • Le Nazioni Unite e la Banca Mondiale raccomandano l’adozione dell’approccio One Health.
  • L'Unione europea ribadisce il suo impegno ad operare sotto l’ombrello del One Health.

 

2011:

  • Il primo Congresso Internazionale sull’approccio One Health si svolge a Melbourne, Australia.
  • La prima Conferenza sull’approccio One Health ha luogo in Africa.
  • Si tiene una riunione ad alto livello tecnico per affrontare i rischi sanitari a livello di interfaccia Ecosistema-Uomo-Animale e si crea una volontà politica per il movimento One Health.

 

2012:

  • Il Forum Globale sul Rischio sponsorizza il primo vertice sull’approccio One Health.

 
2013
:

  • Il secondo Congresso Internazionale sull’approccio One Health si è svolto congiuntamente con la Conferenza di Prince Mahidol.

 

Il concetto OH non è così nuovo,ma è diventato via via sempre più importante negli ultimi tempi perché molti fattori hanno modificato le interazioni tra gli esseri umani, gli animali e l'ambiente. Questi cambiamenti hanno portato all’emergenza e alla riemergenza di molte malattie. Attualmente, l’uomo deve affrontare molte sfide che richiedono risposte e soluzioni globali, una di queste è rappresentata dalla diffusione di malattie infettive emergenti (EIDs) a partire dalle interfacce tra gli animali, l’uomo e gli ecosistemi in cui essi vivono. Le malattie infettive emergenti possono essere definite come il risultato di nuove infezioni comparse in una popolazione o che erano presenti anche precedentemente la comparsa di malattia ma che si sono verificate con un rapido incremento nell’incidenza o nella distribuzione geografica. L’emergenza e la diffusione delle EIDs sono il risultato di molteplici fenomeni, tra cui la crescita esponenziale delle popolazioni umane e animali, la rapida urbanizzazione, il cambiamento nei sistemi di produzione e di allevamento, lo stretto contatto tra il bestiame e la fauna selvatica, la deforestazione, i cambiamenti negli ecosistemi e la globalizzazione del commercio degli animali e dei prodotti da essi derivati (Tabella 1).

 
 

Tabella 1. Principali cause e relative effetti che influenzano l’emergenza e la riemergenza di molte malattie

Tabella 1
 
 

E’ intuitivo pensare alle malattie animali quale fattore critico scatenante una serie di effetti, diretti ed indiretti; si può parlare di effetti indiretti in termini di povertà umana e di effetti diretti in termini di morbilità e mortalità significativa nell’uomo. Proprio per questo motivo, le malattie animali, godono di una particolare messa a fuoco da parte dell’approccio OH. A fronte di una popolazione umana che raggiungerà i nove miliardi di persone nel prossimo mezzo secolo, ricercare e trovare nuovi metodi per garantire il sostentamento alimentare, produrre alimenti sicuri da un punto di vista sanitario e secondo criteri sostenibili mediante il miglioramento dei sistemi di allevamento esistenti, diverranno componenti sempre più importanti nell’approccio OH.

 

Il recente investimento e spostamento verso l’approccio OH nella gestione delle malattie zoonotiche endemiche, le malattie del bestiame in genere e la sicurezza alimentare è un passo necessario e fondamentale per assicurare che questo approccio rimanga rilevante oltre lo spettro delle malattie emergenti.

 

Interventi di sanità pubblica di successo presuppongono la collaborazione della salute umana, della salute veterinaria e la salute ambientale delle comunità. Secondo il CDC, circa il 75% delle malattie infettive emergenti che interessano gli esseri umani sono di origine animale e circa il 60 % di tutti i patogeni che colpiscono l’uomo sono zoonotici. Quello che molti non comprendono che queste malattie non si limitano a provocare danni alla diretti alla salute dell’uomo, lasciano segni collaterali anche lungo il loro tragitto, ad esempio provocando la morte del bestiame, riducendo il numero di operatori sanitari e di educatori, creando disordine politico ed interrompendo o rallentando il progresso dei Paesi in via di sviluppo. La maggior parte dei fattori determinanti di salute, sociali ed ambientali, quali la sicurezza idrica, la biodiversità, i cambiamenti climatici, la giustizia sociale, l’accesso equo alle risorse, l’inquinamento e la pianificazione dell’uso del territorio, sono stati mantenuti al di là del campo d'applicazione di gran parte dei programmi OH, nonostante le loro profonde ripercussioni sulla salute e sul benessere dell'uomo e degli animali. Due fattori potrebbero essere in grado di guidare il focus in modo più preciso sulle malattie animali nell’approccio OH e sono:

 

  • la volontà di ridurre le perdite economiche e garantire l’accesso ai mercati adempiendo alle condizioni previste dagli obblighi di legge al fine di attestare l’assenza di specifiche malattie del bestiame, e

 

  • l’investimento di risorse dal settore della sanità pubblica per programmi di ricerca e di controllo delle malattie zoonotiche emergenti.

 

Per anni l’approccio OH ha concentrato i propri sforzi sul controllo della malattia specifica piuttosto che sulla protezione e promozione della salute. Il concetto di Salute è qualcosa di più che la semplice assenza di malattia. La salute è un riflesso di come gli individui o popolazioni interagiscono con il mondo in cui vivono nel fronteggiare gli stress o i cambiamenti che si verificano; può essere definito come ciò che gli ecologi definiscono “resilienza” ovvero la capacità di un ecosistema di rispondere ad una perturbazione o a disordini resistendo ai danni provocati e ripristinando le condizioni preesistenti rapidamente.

 

Sebbene il concetto di One Health non fosse nuovo—la teoria è stata sostenuta da William Osler e Rudolf Virchow, il Padre della patologia comparata, e ri-enunciata nella Medicina Veterinaria e Sanità Pubblica di Calvin Schwabe nel 1984—la nostra crescente interdipendenza con gli animali e con i prodotti da essi derivati ha spronato la professione del medico umano e del veterinario a reindirizzare tale approccio. Tale approccio vorrebbe sostenere gli sforzi collaborativi tra molteplici discipline che operano a livello locale, nazionale e globale per poter conseguire le condizioni ottimali di salute per la popolazione umana, animale e per l’ambiente.

 

I vantaggi di una strategia OH comprendono:

 

1. Migliorarela salute animale eumanaa livello globaleattraverso la collaborazionetra tutte lescienze mediche, in particolaretrale professioni medicheveterinarieeumane, al fine di rispondere ai bisogni

 

2. Affrontare le nuove sfideglobalifaccia a facciaattraverso la collaborazionetra piùprofessioni-medicina veterinaria, medicina umana, le condizioni ambientali, la salute della fauna selvaticae la sanità pubblica

 

3. Svilupparecentri di eccellenzaper l'istruzionee la formazionein settorispecifici attraversouna maggiorecollaborazione trauniversitàe scuole dimedicina veterinaria, medicina umanae sanità pubblica

 

4. Accrescere le opportunitàprofessionaliper i veterinari

 

5. Incrementare la conoscenza scientifica per creare programmi innovativi al fine di migliorare la salute.

 

Le azioni contro le malattie a livello di interfaccia animale-uomo-ecosistema devono essere basate sulla prevenzione. Prevenire il superamento delle barriere degli ecosistemi da parte delle malattie, richiede l'esistenza di sistemi di sorveglianza efficaci, concentrandosi su tutti gli ecosistemi coinvolti o potenzialmente interessati ed una appropriata cooperazione multidisciplinare ed intersettoriale. Durante le attività previste dalla sorveglianza, a livello di interfaccia animale-uomo-ecosistemi, e soprattutto nella fase di definizione delle attività finalizzate a prevenire il superamento dei confini degli ecosistemi, nessun singolo metodo in assoluto può essere considerato valido per tutte le malattie e per tutte le circostanze. Infatti, gli approcci da utilizzare sono piuttosto intrinseci all’ambiente specifico e alla malattia che ci troviamo a fronteggiare e dovrebbero essere definiti seguendo un’accurata analisi retrospettiva ma soprattutto olistica, ovvero che tenga in considerazione l’epidemiologia della malattia in questione, la situazione ecologica circostante, i sistemi di produzione implicati (considerare ad esempio l’approccio “dai campi alla tavola” nel contesto delle malattie a trasmissione alimentare) e le informazioni storiche disponibili. Infine, una corretta integrazione delle esigenze locali con i requisiti per una sorveglianza internazionale riguardo le malattie infettive emergenti è indispensabile per un giusto e trasparente rapporto tra paesi assicurando così una cooperazione attiva tra le autorità locali stesse.

 

Dal riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema sono legati indissolubilmente ne scaturisce l’approccio OH che mira a promuovere, migliorare e difendere la salute e il benessere di tutte le specie rafforzando la cooperazione e la collaborazione tra medici umani, medici veterinari ed altre figure professionali che operano nel settore dell’ambiente e altresì promuovendo l’accrescimento nelle capacità di comando e di gestione per il raggiungimento di tali obiettivi.

In conclusione possiamo precisare che l'approccio OH dovrebbe essere raggiunto attraverso:

1. Sforzi educativi comuni tra le scuole di medicina umana, medicina veterinaria e le scuole di sanità pubblica e per l'ambiente;

2. Iniziative di comunicazione congiunta per mezzo di giornali, in occasione di conferenze e tramite reti sanitarie connesse;

3. Sforzi congiunti durante l’assistenza clinica attraverso la valutazione, il trattamento e la prevenzione delle malattie a trasmissione crociata tra specie;

4. Sforzi congiunti in materia di sanità pubblica nella sorveglianza e controllo delle malattie a trasmissione crociata tra specie;

5. Sforzi congiunti per una migliore comprensione dei meccanismi che sottostanno la trasmissione di malattie a trasmissione crociata tra specie attraverso la medicina comparativa e la ricerca ambientale;

6. Sforzi congiunti nello sviluppo e nella valutazione di nuove metodiche diagnostiche, farmaci e vaccini per la prevenzione e il controllo delle malattie a trasmissione crociata e;

7. Sforzi congiunti per informare ed educare i leader politici e il settore pubblico attraverso pubblicazioni multimediali apposite.

 
 

Bibliografia



  1. Calistri P., Iannetti S., Danzetta M. L., Narcisi V., Cito F., Di Sabatino D., Bruno R., Sauro F., Atzeni M., Carvelli A. and Giovannini A., 2012. The Components of ‘One World – One Health’ Approach. Transboundary and Emerging Diseases. 60 (Suppl. 2) 4–13
  2. Gunnarsson S. (2006). The conceptualization of health and disease in veterinary medicine. Acta vet. scand.,48 (1), 20.
  3. King, L.-J., 2008: Executive summary of the AVMA one health initiative task force report. JAVMA 233, 259–261.
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Sitografia



 

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A cura di:
Maria Luisa Danzetta
COVEPI

Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise "G. Caporale"

 
 
 
 
 
 

CENTRO DI REFERENZA NAZIONALE PER L'EPIDEMIOLOGIA VETERINARIA, LA PROGRAMMAZIONE, L'INFORMAZIONE E L'ANALISI DEL RISCHIO (COVEPI)
Daniela Morelli

Centro di Referenza Nazionale Analisi del Rischio
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