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2019 West Nile virus

06 dicembre 2019

 

Linee guida pubblicate dalla FAO-OIE-OMS per gestire le malattie zoonotiche nei Paesi

Le malattie zoonotiche continuano a rappresentare una minaccia per la salute globale, causando ogni anno milioni di morti e perdite economiche. Per sostenere i paesi nel controllo delle zoonosi, le organizzazioni FAO, OIE e OMS (Tripartito) hanno pubblicato una linea guida dal titolo "Adottare un approccio multisettoriale “One Health”: una guida per gestire le malattie zoonotiche nei diversi Paesi".

 

Il Tripartito riconosce che, data la vasta gamma di situazioni e contesti dei Paesi, non conosciamo ancora il modo migliore di costruire strutture e sistemi per affrontare le malattie zoonotiche.

 

In sostanza, questa guida non riguarda solo l'implementazione di un approccio “One Health”, ma riflette l'impegno globale collettivo ad utilizzare questo approccio multidisciplinare e multisettoriale per affrontare le malattie zoonotiche e le relative minacce per la salute.

 

Un approccio “One Health” è importante anche per la sicurezza sanitaria nazionale e globale; infatti, garantisce l’implementazione dei regolamenti internazionali sviluppati dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) (2005) e dall’OIE le norme in materia di salute animale, sanità pubblica veterinaria, malattie zoonotiche e benessere degli animali. Inoltre, questo tipo di approccio è utile a contribuire a soddisfare molti degli obiettivi del documento sullo Sviluppo Sostenibile e dell'agenda 2030.

 

Molti paesi riconoscono i vantaggi derivanti dall'adozione di un approccio "One Health" per creare meccanismi nazionali di coordinamento, comunicazione e collaborazione in risposta alle minacce per la salute nell'interfaccia uomo-animale-ambiente.

 

La collaborazione tripartita tra la FAO, l'OIE e l'OMS riflette un partenariato di lunga data e di successo nell'adozione di un approccio sanitario unico per affrontare le sfide alla salute pubblica, alla salute degli animali (domestici e selvatici) e l’ambiente. Questa guida è stata utilizzata nei paesi della regione del Sud-Est asiatico (SEARO) e della regione del Pacifico occidentale (WPRO) dell'OMS per sviluppare le attività multisettoriali nell'ambito della strategia “Asia Pacific Strategy for Emerging Diseases” (APSED).

 

Un decennio dopo, il Tripartito ha aggiornato e ampliato la Guida del 2008 per trattare anche gli aspetti legati alla prevenzione, la preparazione, l'individuazione e la risposta alle minacce zoonotiche nell'interfaccia animale-uomo-ambiente in tutti i Paesi e le Regioni e include esempi di buone pratiche e opzioni basate sulle esperienze dei Paesi. Il titolo del documento è: "Malattie zoonotiche: una guida per stabilire la collaborazione tra i settori della salute animale e umana a livello di Paese".

 

Tuttavia, la valutazione dei sistemi sanitari continua ad identificare le principali lacune nella capacità di attuare la collaborazione multisettoriale e multidisciplinare all'interno e tra molti paesi, che chiedono il sostegno del Tripartito per colmare queste carenze.

 

Sebbene focalizzata sulle malattie zoonotiche, la Guida 2019 è abbastanza flessibile da coprire altri rischi per la salute uomo-ambiente (ad esempio, l’antibiotico resistenza e i problemi di sicurezza alimentare).

21 gennaio 2019

 

È uscito il Piano Nazionale Residui PNR 2019

Il Piano Nazionale Residui (PNR) è un piano di sorveglianza predisposto al fine di svelare o verificare l’utilizzo di sostanze vietate, la somministrazione abusiva di sostanze autorizzate, la conformità dei residui di medicinali veterinari con i limiti massimi di residui (LMR) e le quantità massime di contaminanti ambientali fissate dalla normativa nazionale e comunitaria. Tale attività rientra tra gli indicatori veterinari dei Livelli Essenziali di Assistenza per la certificazione delle Regioni e Province Autonome.

E’ frutto della dalla collaborazione tra Assessorati Regionali, Servizi Veterinari (SV), Nuclei Operativi Regionali di Vigilanza (N.O.R.V.) e Istituti Zooprofilattici Sperimentali (II.ZZ.SS.).

Il Ministero della Salute, ai sensi del D.lgs 158/2006, coordina le attività dei servizi centrali e regionali incaricati della sorveglianza sui vari residui, aggiorna annualmente il Piano e trasmette semestralmente i risultati alla Commissione europea.

Per ciò che riguarda il Piano Nazionale Residui 2019, si assisterà nel prossimo futuro a sostanziali cambiamenti, causati sia dall’imminente modifica della raccolta dati richiesta dall’EFSA e dalla Commissione europea che dall’evolversi delle norme comunitarie che sono alla base delle attività del Piano.

La modifica della raccolta dei dati, secondo il nuovo formato standard SSD2 previsto da EFSA, comporterà infatti una nuova impostazione di lavoro già nella programmazione delle attività per il 2019 e nella rendicontazione dei risultati relativi al 2018. Tale nuova impostazione permetterà in particolare di ottenere un dettaglio più spinto e puntuale sia per i dati di campionamento che per i dati analitici, unitamente alle informazioni sulle azioni conseguenti ai riscontri di non conformità, in modo tale da sanare le criticità presenti nell’attuale sistema informatico. Con la modifica delle modalità di acquisizione dei dati, nel 2018 si potrà tuttavia riscontrare un disallineamento tra la rendicontazione delle attività (in particolare per ciò che riguarda il numero di campioni, prelevati e analizzati) e la rendicontazione attuale, basata sulla reportistica del sistema NSIS/PNR, utilizzato dal Ministero dal 2008 e che verrà dismesso dal 2018.

A tutto questo si aggiungono le novità previste dalla pubblicazione del Regolamento n. 625/2017 sui controlli ufficiali, che sostituisce il Regolamento n. 882/2004 e che abroga le disposizioni previste dalla direttiva 96/23/EC e dai suoi allegati a partire dal 14 dicembre 2019 fino al 14 dicembre 2022, che permetteranno di definire nuove procedure e modalità su con cui disegnare le attività dei futuri Piani, sulla base di un nuovo approccio basato sul rischio.

 

Link: https://goo.gl/WpGR4E

 

2 gennaio 2019

 

 
 
 

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