MERS coronavirus intensificare la ricerca sul ruolo degli animali

 

Il 23 maggio si è svolta nel Sultanato dell'Oman una riunione tecnica regionale organizzata dalla FAO per investigare le vie di trasmissione e di diffusione della sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus (MERS-CoV).

Al meeting hanno partecipato le autorità veterinarie e quelle competenti per la salute pubblica e, specialisti provenienti da undici Paesi: Etiopia, Egitto, Bahrain, Giordania, Kuwait, Qatar, Oman, Territori Occupati Palestinesi, Arabia Saudita, Sudan, Emirati Arabi Uniti e Yemen.

 

Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), fino allo scorso 21 maggio sono stati accertati oltre 630 casi umani e oltre 190 decessi a partire dal 2012. Il Paese più colpito é l'Arabia Saudita, anche se altri casi sono stati rilevati anche negli Emirati Arabi Uniti, in Qatar, Giordania, Oman e Yemen. Alcuni casi sono stati riportati anche in Asia, Nord Africa, Europa e Nord America, per i quali però le cause sono state ricondotte sempre a viaggi nel Medio Oriente. Ciò sottolinea l’importanza che i trasporti globali potrebbe avere nella diffusione di questo agente patogeno.

 

Il possibile ruolo dei dromedari nella diffusione dell’infezione e sua trasmissione all’uomo è oggetto di numerose ricerche, in considerazione del fatto che diversi studi hanno segnalato alte percentuali di anticorpi nei confronti della MERS-CoV in questi animali, mentre altri lavori hanno mostrato come la MERS-CoV fosse presente in dromedari dell'Arabia Saudita già a partire dal 1992.

Dalla riunione sono emerse importanti raccomandazioni per il controllo e la prevenzione di questa infezione, tra cui: procedere ad informare correttamente l'opinione pubblica sulla MERS-CoV; investire urgentemente nella ricerca e sorveglianza degli animali; proseguire nella sistematica ricerca di potenziali fonti di infezione umana e migliorare la collaborazione tra le autorità sanitarie coinvolte.

 
 
 

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