BSE: da oggi i campioni sopra i 72 mesi

 

Dal 1 luglio l'Italia potrà procedere al campionamento per BSE dei soli bovini di età superiore a 72 mesi per la categoria dei regolarmente macellati e 48 mesi per le categorie a rischio (macellazione d'urgenza, differita, morte). Lo comunica il Ministero della Salute, a seguito della  Documento in formato Adobe AcrobatDecisione 2011/358/UE (747 KB)della Commissione Europea.


La Decisione si basa sul parere dell' EFSA del 9 dicembre 2010 in base al quale, "dove il limite d'età per il test di controllo della BSE fosse portato a 72 mesi per gli animali sani macellati, nel 2011 passerebbe prevedibilmente inosservato meno di un caso di BSE classica"


Il 13 gennaio 2011 l'Italia aveva presentato alla Commissione una domanda di revisione del proprio programma annuale di controllo della BSE.

Il Ministero della Salute -con Documento in formato Adobe Acrobatnota (84 KB) della Direzione Generale della Sanità Animale- ha precisato che "il campionamento per BSE dovrà essere inteso anche per i bovini provenienti, dagli scambi intracomunitari, dai seguenti Stati Membri: Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Finlandia, Svezia, Regno Unito, Isole Normanne e Isola di Man.

Per i bovini nati negli Stati Membri non inclusi nella lista e nei Paesi Terzi, inclusa la Repubblica di San Marino, ma macellati nel nostro Paese, indipendentemente se hanno soggiornato negli Stati membri autorizzati alla nuova sorveglianza, dovrà essere eseguito il campionamento dei soggetti di 24 mesi per le categorie a rischio e di 30 mesi per la categoria dei regolarmente macellati

 

Figura 1. Focolai di BSE notificati in Italia dal 2005 ad oggi (Fonte: SIMAN)

Dai dati presenti sul Sistema Informativo Malattie Animali Nazionale (SIMAN) l'ultimo focolaio di BSE in Italia è stato registrato nel gennaio del 2011 in Lombardia a Bergamo. Dal 2005 ad oggi questo è il secondo focolaio italiano (Figura 1).






 
 
 

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