Rabbia: misure di prevenzione e controllo per animali d’affezione provenienti dall’Ucraina

 
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Le Autorità dei paesi confinanti con l’Ucraina (Polonia, Ungheria, Slovacchia, Romania) stanno procedendo a controllare i cani e gatti in entrata, e a effettuare la vaccinazione antirabbica di quelli che ne risultano sprovvisti, senza fornire però totali garanzie della immunizzazione su tutti gli animali in ingresso.

 

 

La Commissione europea in un recente incontro avuto con gli Stati membri ha fatto presente che, stante l’attuale situazione di grosso disagio, non prevede per il momento che, nei punti di ingresso sul territorio della Unione Europea, venga effettuata nei confronti di questi animali la quarantena o il campionamento per la ricerca degli anticorpi, da effettuarsi al contrario a destino.

 

 

A seguito delle disposizioni eccezionali per l’ingresso nell’ Unione Europea di animali d’affezione di proprietà dei cittadini provenienti dall’ Ucraina (nota prot. n. 5252 del 28/02/2022) , la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari (DGSAF) del Ministero della Salute, sentito il parere del Centro di referenza nazionale per la rabbia  dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie,  ha predisposto una serie di  misure  al fine di prevenire e controllare eventuali rischi per la salute dei profughi, degli animali a loro seguito e di tutte le persone presenti sul territorio nazionale. 

 

 

Le raccomandazioni per impedire l’introduzione della Rabbia in Italia e le diverse procedure che i proprietari di animali provenienti dall’Ucraina devono seguire in merito a microchip, vaccinazione, titolazione anticorpale e periodo di osservazione, sono state riassunte in un opuscolo divulgativo, disponibile anche in lingua inglese e ucraina.

 

 

 

Opuscolo in italiano

 

Opuscolo in inglese

 

Opuscolo in ucraino

 

 

 

 

 

Fonte: IZSVe, IZSLT

 
 
 

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