Riassunto
Le epidemie di Bluetongue e della malattia di Schmallenberg registrate in Europa tra il 1999 e il 2013 hanno stimolato gli studi sull'ecologia e sul controllo di Culicoides. Allo stesso tempo, la risposta alle emergenze epidemiche ha anche evidenziato il deficit di entomologi con conoscenze adeguate per gestire i focolai di malattia. La ricerca su Culicoides è stata discontinua, attualmente ci sono ancora importanti carenze nella conoscenza dell'ecologia del vettore. Alcuni aspetti della biologia degli insetti adulti hanno ottenuto maggiore attenzione, come il rapporto tra numero di punture ed esemplari catturati con trappole, l'attività stagionale, la tassonomia delle specie e dei complessi. Altri aspetti, invece, come la sopravvivenza, la scelta dei siti di riposo e le misure dirette di dispersione sono stati oggetto di minor interesse. Questo è anche il caso della ricerca sugli esemplari immaturi (tassonomia ed ecologia). Altre lacune sono emerse negli studi condotti sul controllo, prevalentemente incentrati su quello di tipo vettoriale, realizzato mediante il trattamento degli animali con insetticidi. Ciò ha determinato un disinteresse per lo studio della riduzione della trasmissione dell'agente patogeno che è il vero obiettivo della ricerca. Si ravvisa la forte necessità di fissare obiettivi per il controllo su campo dei vettori che permettano di interrompere la trasmissione del virus (ad esempio: è necessario stabilire una soglia minima di punture). La necessità più critica, comunque, riguarda lo sviluppo di studi che includano su base sperimentale il controllo vettoriale nelle zone in cui la trasmissione di arbovirus è attiva. Pertanto risulta di fondamentale importanza la realizzazione di studi interdisciplinari per la comprensione delle dinamiche di trasmissione e studi condotti su campo per sviluppare le linee guida teoriche e operative per la gestione della malattia.
Parole chiave
Bluetongue,
Controllo,
Culicoides,
Ecologia,
Vettore. |