Nello scrivere questo manuale Ernesto Correale, l'agronomo esperto di allevamento bufalino che ha collaborato con il Ministero delle Politiche Agricole, si è posto innanzi tutto l'obiettivo di costruire una guida aggiornata per i tecnici e le imprese zootecniche del comparto. La presenza nel nostro paese del bufalo, animale originario dell'india Orientale che si ritiene sia stato introdotto in Italia dai Longobardi, ha subito una drastica riduzione nella prima metà del '900 passando da 19.000 capi nel 1908 ad appena 5.500 nel 1950. La presenza è tornata ad aumentare esponenzialmente nel dopoguerra, tanto che oggi possiamo contare nel territorio nazionale circa 200.000 capi. Un incremento quantitativo ma soprattutto "qualitativo", dato che l'allevamento bufalino ha cambiato radicalmente volto in questi anni e la sua evoluzione è stata supportata dal contributo rilevante della ricerca attraverso l'adozione di tecniche innovative finalizzate al miglioramento genetico, quindi della riproduttività, con l'utilizzo del Libro Genealogico e dei controlli funzionali. Senza sottacere le radicali trasformazioni di tipo strutturale che si sono succedute, come il passaggio alla stabulazione e alla mungitura meccanica e in genere a tutti quei sistemi sostenibili e automatizzati che concorrono al benessere dell'animale, al buon andamento dell'azienda e alla qualità dei suoi prodotti. Questo aspetto è di fondamentale importanza perché gli allevamenti che si sono evoluti in base al concetto di specializzazione produttiva, hanno creato anche politiche di salubrità, sicurezza del lavoro e sostenibilità ambientale grazie all'uso di materiali riciclabili e naturali: ad esempio in molti allevamenti sono state sostituite le strutture in cemento armato con legno e acciaio.
Oltre alle tematiche di base il manuale approfondisce, quindi, temi quali il benessere animale mediante la sorveglianza dello stato di salute, la gestione delle risorse foraggere e la soddisfazione delle esigenze biologiche dell'animale perché migliorare la gestione e le tecniche di allevamento con un management attento, in cui ogni parametro è sotto controllo, significa prevenire l'incorrere in errori che si ripercuoterebbero negativamente sul bilancio aziendale e sulle condizioni di salute del bestiame. In proposito, chiosa l'autore: "L'adozione di tecniche di allevamento e di sistemi di stabulazione che garantiscono la salute e il benessere degli animali sono una condizione inderogabile non solo per motivazioni etiche, ma anche perché rappresentano un sinonimo di imprescindibile qualità." |