Riassunto
Guerre e conflitti civili sono esperienze terribili da tempi remoti, purtroppo, ancora oggi di attualità. I loro effetti catastrofici sono ancora vissuti da numerose popolazioni costrette a lasciare i propri territori. I conflitti, in particolare quelli civili, sono causa del crollo di molte strutture nazionali. Le popolazioni sono costrette a muoversi verso territori, o altri paesi, non sempre sicuri, a volte lontani, e a sopravvivere in condizioni precarie. Di solito sono alloggiate in rifugi temporanei e inadeguati, in campi sovraffollati e ambienti contaminati. Acqua e alimenti non sono sufficienti e sicuri. Malnutrizione, cure sanitarie scarse o assenti, associate a stress protratti, rendono queste popolazioni vulnerabili a diverse infezioni. In queste situazioni i tassi di morbilità e mortalità sono molto alti. Anziani e bambini sono le principali vittime. Per far fronte a queste emergenze, sanità pubblica, sanità animale, autorità e altre strutture correlate devono approntare specifici piani preventivi per utilizzare vie e mezzi, per quanto possibile, semplificati e appropriati. Focolai di zoonosi e altre malattie infettive, se lasciati senza controllo, avrebbero effetti disastrosi e costituirebbero un peso supplementare per la popolazione del paese. I piani preventivi devono prevedere linee guida sulle modalità più attendibili per articolare e mettere in funzione la gestione delle emergenze epidemiche, dall'identificazione precoce di eventuali focolai sino al loro controllo. L'articolo evidenzia questi aspetti, oltre alla richiesta impositiva di limitare le sofferenze e i numerosi pericoli ambientali e sanitari alle popolazioni vittime di conflitti.
Parole chiave
Conflitto,
Emergenza,
Epidemia,
Infezione,
Salute animale,
Salute pubblica, Trasferimento di popolazione,
Zoonosi. |