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e-ISSN 1828-1427

 

Rivista trimestrale di Sanità Pubblica Veterinaria edita dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise ‘G. Caporale’

A quarterly journal devoted to veterinary public health, veterinary science and medicine published by the Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise ‘G. Caporale’ in Teramo, Italy


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2010 - Volume 46 (3), Luglio-Settembre
   
 
a cura di Manuel Graziani  

L’ultima cena – A tavola con i boss
Peppe Ruggiero

376
       

L’ultima cena – A tavola con i boss, come si può desumere dal titolo, non è uno di quei volumi tecnico-scientifici che siamo soliti segnalare. Ciononostante è di particolare interesse per chi, come noi, ha a cuore la sorte dei consumatori e lavora giornalmente per la sicurezza alimentare dei cittadini, spesso ignari di ciò che si nasconde dietro gli alimenti che arrivano nelle loro tavole.

Il libro di Ruggiero è un buon esempio di giornalismo d’inchiesta, frutto di una ricerca documentata e approfondita che si avvale di testimonianze, atti processuali spesso sepolti nei palazzi di giustizia e intercettazioni della magistratura. Una ricerca sulla filiera alimentare gestita dalle mafie che ogni anno fattura nel nostro Paese 70 miliardi di Euro, tenendo in pugno i negozianti, le grandi aziende alimentari e, soprattutto, la salute di tutti noi. Un business enogastronomico criminale paragonabile per dimensioni a quello del cemento, dell’usura, dell’estorsione e del traffico di stupefacenti, inconsapevolmente foraggiato dai cittadini che ogni giorno consumano pasti a casa, in mensa, al ristorante, al bar.

L’inchiesta fa luce sui forni abusivi dove si cuoce il pane bruciando legna trattata con vernici e sostanze tossiche, su pasta al burro e idrocarburi, sulla mozzarella sbiancata con la calce, sul filetto agli anabolizzanti, sul pesce avariato rinvenuto in acqua di mare, sulla verdura coltivata tra i rifiuti tossici. E ancora sulla carne di animali infetti o dopati con farmaci pericolosi, sulle mozzarelle di bufala contaminate dalla diossina, sul pesce e i frutti di mare pescati in zone e con metodi proibiti, conservati in modo inadeguato ma poi venduti comunque a cifre altissime nei negozi e sulle bancarelle. Tutti prodotti immessi sul mercato senza scrupoli, che compongono i menù-killer confezionati dalla criminalità organizzata che ci lucra sopra ad ogni passaggio: sulla produzione, sulla distribuzione e sulla vendita.

Essere informati del lato oscuro della tanto decantata enogastronomia del nostro Paese è un primo, importante passo per meglio orientarsi nella scelta dei prodotti alimentari al fine di iniziare, o continuare, a mangiare in modo “responsabile”.


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