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e-ISSN 1828-1427

 

Rivista trimestrale di Sanità Pubblica Veterinaria edita dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise G. Caporale'

A quarterly journal devoted to veterinary public health, veterinary science and medicine published by the Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise ‘G. Caporale’ in Teramo, Italy


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2010 - Volume 46 (1), Gennaio-Marzo
   
 
Vincenzo Caporale, Barbara Bonfini, Elisabetta Di Giannatale, Andrea Di Provvido, Simona Forcella, Armando Giovannini, Manuela Tittarelli & Massimo Scacchia  
Valutazione dell’efficacia del vaccino Brucella abortus ceppo RB51 rispetto al vaccino di referenza Brucella abortus ceppo 19 nel bufalo 5-11
       

Riassunto
Il patrimonio zootecnico della specie bufalina (Bubalus bubalis) della regione Campania, è di 250 000 capi, di questi 150 000 allevati in aziende zootecniche della provincia di Caserta. In queste aziende, nel 2007, l’infezione da Brucella abortus ha avuto la prevalenza media, per allevamento, del 20%. Complessivamente, i 2/3 degli allevamenti positivi hanno evidenziato una prevalenza superiore al 10% e, di questi, i 3/4 una prevalenza superiore al 20%. Prendendo il 20% come valore di riferimento, la metà degli allevamenti infetti (22% degli allevamenti casertani) ha evidenziato prevalenze inferiori o uguali al 20%, la restante metà (un altro 22% del totale) prevalenze comprese tra il 20 e il 56%. In questo contesto epidemiologico è stato adottato un piano di eradicazione della brucellosi che prevedeva l’abbattimento dei capi infetti e la vaccinazione del restante patrimonio bufalino delle zone con più alta incidenza. Per la profilassi vaccinale della brucellosi, il Manual of diagnostic tests and vaccines for terrestrial animals (OIE) prevede l’utilizzo del vaccino B. abortus S19 (S19). Purtroppo, l’utilizzo del vaccino negli animali adulti non è privo di possibili effetti indesiderati. Per superare questo aspetto negativo è stato ipotizzato l’impiego del vaccino di B. abortus RB51 (RB51) anche se in letteratura scientifica, sono risultati disponibili pochi dati relativi alla corretta dose vaccinale, all’efficacia e all’innocuità del vaccino nel bufalo. A tale scopo è stato condotto uno studio comparativo tra i due vaccini. Sono state utilizzate 13 femmine di bufalo di 5 mesi di età provenienti da un allevamento ufficialmente indenne da brucellosi. Un gruppo di 5 animali è stato vaccinato due volte, a distanza di un mese, con una dose di RB51 tre volte superiore a quella prevista per i bovini; un secondo gruppo di 5 bufale con S19 rispettando il dosaggio raccomandato per i bovini e un terzo gruppo, di 3 animali di controllo, inoculato con tampone fosfato. Trenta giorni dopo la vaccinazione è stato effettuato un inoculo con ceppo virulento B. abortus 544. Gli anticorpi sviluppati nei 5 animali vaccinati con SRB51 non sono stati rilevati mediante sieroagglutinazione rapida con antigene al Rosa Bengala (SAR) o fissazione del complemento (FdC). Gli stessi animali sono stati sottoposti a test FdC allestito con antigene specifico RB51 (FdC-RB51). Dopo l’abbattimento, sono stati prelevati milza e linfonodi retrofaringei e sopramammari per la diagnosi diretta di brucellosi. Per comparare l’immunogenicità ottenuta nei bufali dei tre gruppi sperimentali è stata effettuata la valutazione statistica.

Parole chiave
Brucella, Brucella abortus, Brucellosi, Bufalo, S19, Italia, RB51, Vaccino.

Articolo integrale

     
 
    © Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise 2010