Riassunto
Gli autori hanno ricercato i livelli di anticorpi anti-G contro il virus della rabbia in campioni di siero di individui esposti a causa dell’attività svolta all’Università di Ibadan, Nigeria. Campioni di siero di 20 operatori del giardino zoologico, 20 veterinari e 30 studenti di Clinica Veterinaria sono stati sottoposti a dosaggio quantitativo indiretto con metodica ELISA. I campioni sono stati raccolti nel periodo settembre 2008-febbraio 2009. L’analisi dei sieri dei 70 operatori, tutti soggetti sani, ha permesso di stabilire come 29 individui (41,4%), comprendenti 15 operatori del giardino zoologico (75,0%), 13 veterinari (65,0%) e 1 studente di veterinaria (3,3%), fossero immuni al virus della rabbia (titolo anticorpale >0,5 eu/mL) a differenza dei restanti 41 soggetti (58,6%). La prevalenza dell’anticorpo antiglicoproteina della rabbia è risultata maggiore nella fascia di età più elevata della popolazione presa in esame rispetto agli studenti di veterinaria. La quasi totalità degli individui presenti nella struttura operativa da almeno 10 anni ha manifestato livelli più elevati di compliance al vaccino della rabbia risultando immune. Lo studio effettuato ha indicato una bassa immunità verso il virus della rabbia degli individui esposti il che sottolinea la necessità di un ciclo completo di prime vaccinazioni e richiamo per i professionisti esposti al virus. Si discute l’impatto dei risultati ottenuti sul controllo della rabbia in Nigeria.
Parole
chiave
Anticorpo, Anticorpo neutralizzante, Esposizione, Ibadan, Immunità, Nigeria, Rischio occupazionale, Rabbia, Vaccinazione. |