Sommario
Una
tecnica di coltura di eritrociti di cavallo, che in parte modifica
quella originariamente sviluppata da Holman, è stata utilizzata
per rilevare la presenza di ceppi di Theileria equi in 12
campioni di sangue di cavallo e 2 di mulo. In base ai dati anamnestici
raccolti ed ai risultati delle analisi di laboratorio, gli animali
sono stati ripartiti in 4 gruppi: i muli e 2 cavalli sono stati
considerati infetti ed inclusi nel gruppo "infezione recente",
4 cavalli con storie di infezioni riscontrate in passato sono
stati inseriti nel gruppo "infezione remota", 4 animali
sottoposti a trattamento terapeutico anti-theileria hanno formato
il gruppo "animali trattati". Del quarto ed ultimo gruppo
hanno fatto parte due cavalli con anamnesi muta. Dai 14 animali
testati, sono stati isolati ed adattati in vitro 10 ceppi
di T. equi: nove di questi originavano da campioni di
cavallo e 1 da sangue di mulo. E' la prima volta che un ceppo di
T. equi isolato da un mulo è stato adattato in
colture eritrocitarie. Tutti i ceppi isolati da cavallo hanno mostrato
c rescita e adattamento con picchi di parassitemia superiori al
10%. I ceppi stabilizzati per pił di dieci subcolture, quando congelati
e rimessi in coltura, si sono riadattati dopo un periodo di quiescenza
di 8 giorni. Il metodo utilizzato in questo studio si è mostrato
efficace per coltivare e replicare in vitro ceppi selvaggi
di T. equi p rovenienti da cavalli e muli. La tecnica ha
inoltre identificato come soggetti portatori di infezione, animali
risultati negativi allesame microscopico, alla immunofluorescenza
indiretta ed alla fissazione del complemento.
Parole
chiave
Cavallo,
colture in vitro, esame microscopico, fissazione del complemento,
immunofluorescenza, mulo, Theileria equi. |