Sommario
E' stata valutata
una ELISA indiretta per il rilievo di anticorpi brucellari nel latte
(m-ELISA) proveniente da pecore infettate sperimentalmente con B. melitensis
biovariante 3. Il latte è stato prelevato, alla fine
del secondo ciclo riproduttivo (13 mesi post infezione), da 22 pecore
in lattazione ed è stato saggiato usando la m-ELISA. I sieri
provenienti dalle medesime pecore sono stati analizzati per la presenza
di anticorpi brucellari usando il test di agglutinazione rapida
con antigene Rosa Bengala (SAR) e il test di fissazione del complemento
(FDC). Al primo prelievo sierologico successivo al parto, sia la
SAR che la FDC hanno mostrato una sensibilità del 100% (intervallo
di confidenza [IC] 94%-100%), ma nei prelievi successivi la sensibilità
della SAR è scesa al 73% (IC 55-85%). In maniera analoga,
la sensibilità della FDC è scesa due mesi dopo il
primo prelievo, quando valori di sensibilità del 95% (IC 61-93%)
e dell'81% sono state rispettivamente rilevate per gli ultimi due
prelievi. La sensibilità della m-ELISA è diminuita
inizialmente (68% al terzo prelievo, IC 50-81%), ma è aumentata
fino al 95% (IC 81-98%) all’ultimo prelievo. Quando la prevalenza
della malattia in un gregge è al di sotto del 5%, la probabilità
stimata di non individuare il gregge come infetto attraverso l’uso
della m-ELISA sul latte di massa è superiore al 25%. In condizioni
di campo, in Italia (consistenza media delle greggi di 70 capi),
la probabilità che l'infezione non sia rilevata è
superiore al 25%, se quattro (o meno) pecore infette e in lattazione
sono presenti nel gregge. I risultati mostrano come la m-ELISA non
sia un affidabile test di screening per il latte di massa quando
la prevalenza di brucellosi in un gregge è bassa.
Parole
chiave
Brucella melitensi, Brucellosis, Enzyme-linked immunosorbent assay, Italia,
Latte, Pecore.
|