Plastica nelle tartarughe marine: i risultati del progetto europeo

 

 

INDICator Impact Turtle (INDICIT) è un progetto biennale finanziato dalla Commissione Europea a cui hanno lavorato ricercatori di sette Paesi: Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Tunisia e Turchia. L’obiettivo è stato quello di analizzare il reale impatto della plastica sulla fauna marina; le attività sono state focalizzate sulle tartarughe marine poiché l’ampia distribuzione geografica della Caretta Caretta, la sua presenza in differenti habitat e la caratteristica di ingerire i rifiuti marini fanno di questa specie un buon indicatore per valutare l’impatto della plastica sulle specie animali che popolano i nostri mari.

 

L’IZS dell’Abruzzo e del Molise ha partecipato al progetto su incarico del partner italiano ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, occupandosi di valutare la qualità delle acque marine attraverso lo studio delle tartarughe spiaggiate lungo i 164 km della costa Adriatica di competenza nelle quattro provincie costiere di Campobasso, Chieti, Pescara e Teramo.

Il gruppo di lavoro dell’IZSAM - composto dai medici veterinari Antonio Petrini, Gabriella Di Francesco, Nicola Ferri e Ludovica Di Renzo - ha fornito i dati relativi a 62 esemplari di Caretta Caretta spiaggiati nel 2017-2018. Nel corso del progetto tutti questi dati sono stati inseriti in un apposito datasheet e i campioni periodicamente recapitati ai tecnici dell’ISPRA.

 

I primi dati resi noti relativi all’intero progetto ci dicono che il 58,2 % dei 1.316 esemplari di Caretta Caretta analizzati ha ingerito oggetti di plastica, principalmente usa e getta. Delle oltre 1.300 tartarughe, ben 804 hanno presentato residui di plastica nell’apparato digerente, mentre altri resti sono stati trovati nei residui fecali di 407 esemplari. I risultati mostrano inoltre quanto gli oggetti di plastica si spostino da un mare all’altro per mezzo delle correnti marine, anche su grandi distanze. Ad esempio, nello stomaco di tartarughe spiaggiate in Italia è stato rinvenuto l’involucro di uno snack francese insieme a cannucce, tappi, lenze e ami.

 

A conclusione del progetto l’ISPRA ha realizzato un interessante documentario che mostra le attività sul campo dei ricercatori dei sette Paesi che hanno lavorato a INDICIT, in che modo sono stati raccolti i dati sulle tartarughe marine, il lavoro svolto nei centri di soccorso e nei laboratori per la costruzione di un metodo comune.

 

 
 
 

 

2 maggio 2019 (MG)

 
 
 
 
© IZSAM Maggio 2019
 
 
 
 
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