L’IZSAM per l’esportazione della carne bovina namibiana

 

La Namibia è uno dei pochissimi Paesi africani autorizzati all’esportazione di carne bovina verso l’Europa, La zootecnia è il settore che contribuisce maggiormente al PIL nazionale, dopo le risorse minerarie. Le immense estensioni di territorio hanno incoraggiato un allevamento bovino basato esclusivamente sul pascolo: bestiame allevato nel rispetto delle norme sul benessere animale, che produce una delle carni più pregiate al mondo. Basti dire che la carne di bovino namibiano è la migliore in assoluto per la produzione della famosa Bresaola.

 

Negli ultimi anni l’esportazione di carne bovina namibiana, oltre all’Europa, si sta aprendo sempre più a nuovi mercati come gli Stati Uniti d’America e la Cina. Naturalmente l’esportazione di questo alimento di origine animale è condizionata da rigorosi controlli microbiologici e dei residui chimici, poiché i Paesi importatori impongono limiti stringenti che, se superati, bloccherebbero il commercio estero con gravi conseguenze per l’economia locale. Le più complesse sono le analisi chimiche per la difficoltà d’esecuzione, per la necessità di apparecchiature molto costose e soprattutto per l’inadeguata formazione del personale tecnico dei laboratori veterinari africani.

 

Grazie alla collaborazione scientifica più che ventennale tra il Laboratorio Veterinario Centrale (CVL) sella Namibia e l’IZS dell’Abruzzo e del Molise, dall’inizio del 2016 all’Istituto di Teramo è stata affidata la responsabilità di certificare la salubrità delle carni namibiane dal punto di vista dei residui chimici. Le attività sono interamente finanziate dal governo della Namibia con circa 360.000 euro in due anni. Già nei prossimi giorni arriveranno in Italia e saranno esaminati nei laboratori di Teramo i primi campioni per escludere la presenza di sostanze dannose per la salute umana.

L’IZSAM ha proposto al governo namibiano un progetto che impegna il proprio personale in modo continuativo nelle attività formative in loco, al fine a rendere il CVL indipendente nell’esecuzione di questi esami chimici. Negli ultimi mesi diversi tecnici e ricercatori dell’Istituto si sono alternati presso il Laboratorio Veterinario Centrale di Windhoek, da fine gennaio sta seguendo le attività in Namibia la dott.ssa Roberta Orletti e lo farà per tutto il 2016.

 

 

23 febbraio 2016 (MG)

 
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