Delfino spiaggiato sul litorale pescarese

 

 

Il 12 ottobre un delfino (stenella striata) è stato trovato morto sulla spiaggia del molo Nord di Pescara. Si tratta del primo caso di spiaggiamento di un esemplare della specie Stenella coeruleoalba lungo le coste dell’Abruzzo e del Molise dal 2014. La stenella striata, chiamata comunemente così per la caratteristica colorazione della livrea con tre bande scure che partono dall’occhio e ne percorrono i fianchi, è un tipico delfino di acque pelagiche profonde raro da osservare lungo le nostre coste, sebbene presente nel Mar Adriatico. Tra i delfini è il più acrobatico, capace di compiere avvitamenti all’indietro e salti alti sino a sette metri.

 

La mattina del 12 ottobre, dopo la prima segnalazione alla Guardia Costiera, si è subito attivata la rete regionale spiaggiamenti con l’immediato intervento dei volontari del Centro Studi Cetacei per il riconoscimento di specie e i primi rilevamenti biometrici e del veterinario della ASL competente: la squadra di intervento spiaggiamenti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” è giunta sul posto prontamente per effettuare l’esame autoptico in campo e le indagini atte a determinare le cause di morte.

 

L’esemplare di femmina adulto lungo 2 metri, morto probabilmente nella notte, presentava uno stato di conservazione ottimo (Codice 2) e un aspetto emaciato. Sono stati effettuati campionamenti su tutti gli organi e i tessuti e, il giorno stesso, gli esami di laboratorio. Molti organi macroscopicamente hanno mostrato lesioni di un poliparassitismo cronico. Gli esami istologici hanno confermato che l’esemplare si sia spiaggiato già morto, probabilmente si è avvicinato alla costa proprio a causa dello stato di salute. È stato rilevato uno stato immunitario compromesso con linfoadenopatia diffusa, lesioni parassitarie ed encefalomielite in presenza di uova di parassiti. L’esemplare è risultato positivo alla PCR (un test molecolare effettuato per rilevare una porzione del DNA/RNA di un agente microbico) al Dolphin Morbillivirus (DMV), un virus appartenente al genere Morbillivirus. Questo virus è parente stretto del virus del morbillo dell’uomo e del cimurro del cane, responsabile in passato di due gravi epidemie in popolazioni della stessa specie di delfini nel Mediterraneo (tra il ‘90 e il ‘92 e tra il 2006 e il 2008). I primi risultati ottenuti nei laboratori di virologia dell’IZSAM, che si riferiscono all’analisi filogenetica effettuata su regioni parziali dei geni P e H del DMV identificato nell’individuo spiaggiato a Pescara, evidenziano la presenza di un virus le cui sequenze formano un unico cluster con analoghe identificate in Galizia e Portogallo. In questo momento, grazie alle innovative tecniche di sequenziamento di nuova generazione (NGS) disponibili in Istituto, si sta procedendo al sequenziamento completo del genoma di questo DMV a partire dalla matrice di organo infetta.

Tra le possibili ragioni che possono aver alterato la risposta immunitaria, oltre il morbillivirus, non si può escludere la presenza di altri agenti biologici o l’accumulo nei tessuti di inquinanti.

 

Dal 2014, lungo le coste dell’Abruzzo e del Molise, si sono spiaggiati 44 cetacei (3 stenelle, 3 capodogli e 38 tursiopi) sui quali l’IZSAM ha effettuato esami autoptici. Negli ultimi due anni la rete regionale è intervenuta prontamente nel 100% delle segnalazioni di spiaggiamento. La squadra di intervento spiaggiamenti dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise, coordinata dal dott. Nicola Ferri e dalla dott.ssa Gabriella Di Francesco per la rete nazionale spiaggiamenti, con il supporto della dott.ssa Ludovica Di Renzo, ha esaminato la totalità degli esemplari, incrementando così i dati e la banca organi.

 

 

25 ottobre 2017 (MG)

 
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© IZSAM Ottobre 2017
 
 
 
 
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