Divulgati da AdrioNet i numeri del recupero di tartarughe marine

 

 

AdrioNet è la Rete Adriatico-Ionica dei CRTM, i Centri di Recupero Tartarughe Marine, costituita nel 2020 per migliorare le attività di difesa di questi rettili marini minacciati dall’attività antropica in mare, sulle coste e dalla degradazione del loro habitat. La finalità è uniformare i protocolli di gestione veterinaria delle tartarughe marine ricoverate nei Centri di Recupero e migliorare così la capacità di cura di questi animali.

 

AdrioNet ha appena divulgato i numeri del 2020 che dimostrano il grande lavoro svolto dalla Rete. Sono infatti 682 le tartarughe marine contattate nel corso dell’anno, 483 delle quali recuperate vive: tutte della specie Caretta caretta ad eccezione di un solo esemplare di tartaruga verde, Chelonia mydas. 400 tartarughe sono state curate e liberate in mare già nel corso del 2020. Il 79% presentava segni inequivocabili di contatti con le attività umane, pesca diretta o le cosiddette reti fantasma, residui abbandonati nei fondali, purtroppo sempre più frequenti nei nostri mari.

 

Oltre alle tante tartarughe oggetto di cattura accidentale (bycatch), AdrioNet segnala che una ventina di individui mostravano presenza di ami e lenze rimossi tramite intervento chirurgico, mentre alcuni soggetti avevano ingerito plastica o presentavano segni di collisione con natanti e attrezzi da pesca. Gli esperti della Rete hanno anche monitorato 16 nidi con centinaia di baby tartarughe e sono intervenuti su 199 esemplari privi di vita sui quali sono stati effettuati rilievi biometrici ed esami necroscopici per determinare le cause di morte.

 

La Rete AdrioNet è composta da 6 CRTM e coinvolge diversi professionisti sul piano scientifico e operativo nelle tematiche connesse al recupero delle tartarughe: tra questi il gruppo di lavoro del Laboratorio Ecosistemi Acquatici e Terrestri dell’IZSAM, diretto dal dott. Nicola Ferri, che è anche parte attiva nella Rete animali spiaggiati delle regioni Abruzzo e Molise.

 

Nel corso del 2020 l'IZSAM ha effettuato esami necroscopici su 37 carcasse di tartarughe marine della specie Caretta caretta, intervenendo in 26 casi direttamente sul luogo dello spiaggiamento, prelevando la carcassa e portandola in sede per l'esecuzione dell'esame necroscopico.  Inoltre ha eseguito esami del sangue (esame ematobiochimico) su 36 esemplari ricoverati presso il CRTM.

Va ricordato che l'IZSAM applica il protocollo INDICIT per la ricerca delle plastiche presenti nel lume gastro enterico, allo scopo di valutare lo stato di benessere del Mediterraneo a supporto di Marine Strategy Framework Directive.

 

 

29 aprile 2021 (MG)

 
 
 
 
© IZSAM Aprile 2021
 
 
 
 
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