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Conferma di un caso di Febbre Emorragica Crimea-Congo (CCHF) in Portogallo

 
Fonte: alamy

La Direzione Generale della Salute (DGS) portoghese rende noto che il 14 agosto 2024 è stato notificato il primo caso confermato di Febbre Emorragica Crimea-Congo (CCHF).

 

Il caso riguarda un individuo di nazionalità portoghese di oltre 80 anni, residente nel distretto di Bragança (del Trás-os-Montes e Alto Douro) che svolgeva attività agricole durante il periodo di incubazione. I sintomi, non specifici, si sono manifestati l'11 luglio 2024 e il paziente è poi deceduto presso l’Ospedale di Bragança in cui era ricoverato. I campioni biologici analizzati post mortem per diversi agenti, compreso il virus CCHF, hanno dato risultati positivi il 14 agosto 2024 presso il laboratorio nazionale di riferimento, l’Instituto Nacional de Saúde Doutor Ricardo Jorge (INSA).

 

In risposta all'allerta, le Autorità Sanitarie hanno avviato un'indagine epidemiologica e implementato tutte le misure necessarie, tra cui il tracciamento dei contatti. Dall’indagine epidemiologica è emerso che il paziente non aveva viaggiato all’estero, ma aveva partecipato ad alcune attività all'aperto nella zona in cui risiedeva. Non sono stati identificati contatti con persone con sintomi sospetti né ulteriori casi della malattia.

 

Indagini entomologiche (raccolta zecche) nel distretto di residenza del paziente in collaborazione con le Autorità Sanitarie e INSA, sono in corso. Inoltre, è stato avviato uno studio per verificare la possibile presenza di zecche infettate dal virus CCHF.

 

In seguito alla rilevazione di questo caso, sono state adottate tutte le misure necessarie per prevenire le punture di zecche, insieme alle raccomandazioni da seguire durante le attività all'aperto in aree a rischio di esposizione, come:

 

- Indossare abbigliamento di colore chiaro in modo che le zecche possano essere viste e rimosse più facilmente;

- Indossare abiti a maniche lunghe, pantaloni lunghi e scarpe chiuse;

- Considerare l'uso di repellenti per insetti sui vestiti e proteggere la pelle con prodotti contenenti DEET (N,N-diethyl-m-toluamide) nelle aree a rischio;

- Camminare, se possibile, lungo la parte centrale dei sentieri per evitare il contatto con la vegetazione e controllare i vestiti e il corpo per la presenza di zecche dopo attività in natura;

- Ispezionare vestiti, pelle e cuoio capelluto al ritorno da attività all'aperto e rimuovere eventuali zecche. Se attaccate al corpo, è consigliabile cercare assistenza medica per una corretta rimozione e prestare attenzione all'insorgenza di segni e sintomi, contattando il numero di emergenza per essere indirizzati ai servizi sanitari con notifica preventiva.

 

 

La Febbre Emorragica della Crimea-Congo (CCHF) è una febbre virale emorragica provocata da un virus del genere Nairovirus, appartenente alla famiglia dei Bunyaviridae, che si trasmette per lo più, attraverso la puntura di zecche infette dal virus, in particolare quelle delle specie Hyalomma lusitanicum e Hyalomma marginatum, presenti in diversi comuni del paese.

 

Il virus si trasmette all’uomo anche con il contatto diretto con tessuti, sangue o altri fluidi corporei provenienti da animali infetti. La maggior parte dei casi si sono verificati in persone impiegate negli allevamenti, come i lavoratori agricoli, gli addetti ai macelli e i veterinari.

 

La malattia fu descritta per la prima volta nel 1944 tra i contadini e i soldati della Crimea, ma solo nel 1969 si scoprì che il virus era uguale a quello identificato in un bambino del Congo nel 1956: è questo il motivo del nome di febbre Congo-Crimea.

 

La malattia nell’uomo è piuttosto grave e ha un’elevata letalità, ma la sua incidenza è limitata. Tra gli animali, invece, può avere una diffusione più ampia.

 

La progressione della febbre Congo-Crimea presenta una sintomatologia molto variabile. Il periodo di incubazione dopo la puntura di zecca è generalmente compreso tra 1 e 3 giorni (fino a un massimo di 9 giorni), mentre dopo il contatto con sangue o tessuti infetti tra 5 e 6 giorni (fino a un massimo di 13).

L’inizio della sintomatologia è improvviso e caratterizzato da febbre, mialgia, vertigini, dolore e rigidità del collo, mal di schiena, mal di testa, bruciore agli occhi e fotofobia (sensibilità alla luce). Possono inoltre manifestarsi nausea, vomito, diarrea, dolori addominali e mal di gola nella fase iniziale, seguita da sbalzi d’umore e confusione. Altri segni clinici comprendono tachicardia (battito cardiaco accelerato), linfoadenopatia (ingrossamento dei linfonodi) e un rash petecchiale (piccole emorragie nello spessore della pelle) sulle superfici mucose interne (come bocca e gola) e la pelle. Le petecchie possono dare origine ad eruzioni più grandi (ecchimosi) e altri fenomeni emorragici. Nei casi gravi, dopo il quinto giorno, il paziente può manifestare insufficienza epatorenale e polmonare.

 

Negli ultimi anni, la notifica dei casi di CCHF in Europa è in aumento, soprattutto laddove le temperature medie in aumento, nel sud Europa e in Portogallo, favoriscono la moltiplicazione dei vettori. In Spagna la malattia è presente nell’uomo dal 2013 con 16 casi confermati, in tutto, al 2024; gli ultimi due dei quali, in aree confinanti con il Portogallo. Nel 2020, zecche infette con il virus della CCHF della specie Hyalomma lusitanicum e Hyalomma marginatum erano state trovate in Spagna. In Francia (Pirenei), nel 2023, sono state trovate zecche H. marginatum infette dal virus CCHF.

 

La DGS, impegnata nella trasparenza e nella comunicazione tempestiva, chiarisce che non vi è rischio di un'epidemia o di trasmissione da persona a persona, sottolineando che si tratta di un evento raro e sporadico. Il virus che causa la Febbre Emorragica Crimea-Congo (CCHF) non è stato rilevato, fino ad oggi, nelle zecche della rete di sorveglianza entomologica REVIVE, il che indica che il rischio per la popolazione è basso. La DGS e i suoi partner rimangono comunque vigili, continuando a monitorare l'evoluzione della situazione e aggiornando le linee guida tecniche per i professionisti sanitari delle unità di sanità pubblica e dei servizi di assistenza, per migliorare il management, la diagnosi, l'approccio terapeutico e la protezione dei contatti, dei casi sospetti.

 

 

 

 

Fonte

 

Crimean-Congo Haemorrhagic fever - Europe (03): Portugal

 

 

Istituto Superiore di Sanità