Peste Suina Africana

 

 

Il 15 dicembre 2022, nella sala convegni della Camera di Commercio di Campobasso, si è svolto un corso di formazione sulla Peste Suina Africana (PSA), a seguito della richiesta pervenuta all’IZS Teramo da parte del Sindacato Italiano dei Veterinari di Medicina Pubblica (SIVeMP) Molise.

 

Rilevare, prevenire, segnalare: queste le parole chiave per il contenimento della Peste Suina Africana. L’IZS di Teramo ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi del corso, finalizzati al rafforzamento delle attività di sorveglianza passiva nei suini domestici e selvatici, con l’obiettivo generale di preparare gli operatori del Sistema Sanitario a fronteggiare un’emergenza epidemica, mirando all’identificazione precoce della malattia per prevenirne l’ingresso e la diffusione.

 

L’IZS dell’Abruzzo e del Molise si è occupato della progettazione del corso, fornendo il proprio contribuito scientifico sulla situazione epidemiologica della PSA. L’evento formativo, di cui è stata responsabile scientifico la dott.ssa Daria Di Sabatino del COVEPI dell’IZS di Teramo, è stato realizzato grazie alla partecipazione del Centro di Referenza Nazionale per lo studio delle malattie da Pestivirus e da Asfivirus dell’IZS dell’Umbria e delle Marche, al contributo del Servizio Veterinario della Regione Molise e delle Asl 1 e 2 della Regione Abruzzo. Il corso è stato accreditato ECM con 6 crediti per i medici veterinari della Regione Molise destinatari dell’attività formativa.

 

 

COS’È LA PESTE SUINA AFRICANA?

La Peste Suina Africana (PSA) è una malattia virale che può colpire il maiale domestico e il cinghiale - ma non è trasmissibile all’uomo - spesso letale per gli animali colpiti, contro la quale oggi non esistono cure o vaccini. Il virus della PSA è estremamente stabile nell’ambiente, non viene inattivato dalla putrefazione né dalla refrigerazione o congelamento delle carni, ma solo a temperature di 60°C per almeno 30 minuti.

La circolazione di animali infetti, di prodotti a base di carne suina contaminata e lo smaltimento illegale di carcasse e rifiuti, costituiscono fattori importanti nella diffusione della malattia. Inoltre l’incremento demografico e l’avanzamento per continuità della popolazione di cinghiali sono elementi da non trascurare per la diffusione del virus. La PSA causa danni ingenti alle produzioni zootecniche suinicole per l’elevata mortalità e per le importanti restrizioni al commercio di suini e dei loro prodotti derivati, a livello nazionale e internazionale.

La malattia è endemica nelle regioni sub-sahariane del continente africano e nel 2007 ha fatto la sua prima comparsa in alcune regioni caucasiche da cui poi si è diffusa in Europa. Nel 2014 la Lituania ha notificato i primi casi nei cinghiali, a cui hanno fatto seguito altre segnalazioni nei suini domestici e nei selvatici in diversi Paesi. Da allora la malattia si è diffusa, coinvolgendo più di dieci Stati Membri: si stima che la PSA abbia causato in Europa la perdita di 1,3 milioni di suini, con enormi danni economici a tutta la filiera.

In Italia la malattia è stata introdotta in Sardegna dal 1978, diffondendosi sia nei suini allevati sia nelle popolazioni di cinghiali. Negli ultimi anni l’approccio alla lotta alla malattia è stato radicalmente rivisto e il Piano di eradicazione della Regione Sardegna ha consentito un costante e netto miglioramento della situazione epidemiologica. Il 7 gennaio 2022 è stato confermato un caso di PSA in una carcassa di cinghiale rinvenuta in Piemonte nella provincia di Alessandria, nei giorni successivi il virus è stato identificato anche in diverse carcasse di cinghiali rinvenute in Liguria e il 5 maggio la PSA è stata riscontrata nel Lazio. Ad oggi in Italia risultano confermati più di 200 casi nei cinghiali, mentre non risultano ulteriori focolai nel suino.

L’Unione Europea ha stabilito le misure di controllo e prevenzione da adottare in caso di sospetta o confermata presenza di PSA nei selvatici o nelle aziende suinicole. La normativa generale che fornisce lo strumento per la lotta contro la Peste Suina Africana nell'Unione Europea è il Regolamento EU 2021/605 che fornisce misure ulteriori a quelle già previste per la prevenzione e il controllo di alcune malattie stabilite nel Regolamento UE 2020/687.

 

 

21 dicembre 2022 (MG)

 
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