Un progetto per semplificare il processo di utilizzo di cozze di provenienza comunitaria

 

 

“Valutazione delle modifiche chimico nutrizionali e microbiotiche dei mitili di taglia commerciale trasferiti in zone di stabulazione diverse da quelle di allevamento”: questo il titolo del Progetto promosso dall’Associazione Nazionale delle Aziende Ittiche (ASSOITTICA) in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise di Teramo, e finalizzato ad individuare parametri oggettivi per l’identificazione delle caratteristiche organolettiche delle cozze, prodotte in Italia con diversi gradi di mantenimento presso le acque nazionali. Le attività programmate sono inserite all’interno di un rapporto convenzionale condiviso tra i due partner di progetto da circa un anno.

 

Il Regolamento (UE) N. 1379/2013, relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura, all’articolo 38, fornisce indicazioni precise sulla zona di cattura o produzione di prodotti di acquacoltura e, individua un lasso di tempo pari a 6 mesi per l’origine dei molluschi bivalvi. Il sistema Italia, senza le cozze spagnole o greche, non riesce ad oggi a soddisfare le richieste del mercato. Da qui la richiesta dell’Associazione Nazionale delle Aziende Ittiche agli esperti dell’Istituto Zooprofilattico Abruzzo e Molise di Teramo per confrontare, nel tempo, lo stato di cozze importate e stabulate in acque italiane, con mitili autoctoni.

 

Previste una serie di attività nell’arco della durata complessiva del progetto (circa 18/24 mesi), in cui verranno indagati i possibili effetti determinati dalla permanenza di mitili di provenienza extra-nazionale, in diversi luoghi/impianti di mitilicoltura nazionali. L’obiettivo è quello di porre in correlazione il fattore tempo di permanenza in acque nazionali, con un atteso adeguamento dei parametri chimico-nutrizionali e microbiotici tra i mitili di provenienza estera, con quelli normalmente stabulati in acque nazionali. La complessità delle attività previste dal progetto, ha comportato l’inserimento, nella compagine originale, della Università degli Studi di Teramo, con le Facoltà di Medicina Veterinaria e Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali.

 

Il progetto prevede anche la creazione di un gruppo di esperti (Panel test) – che verranno formati adeguatamente - in grado di valutare le caratteristiche organolettiche del prodotto ittico “cozza”, le sole “caratteristiche” che il consumatore è in grado e può verificare direttamente, giudicandole secondo i suoi gusti personali. Il Panel test, di cui sono già stati inviati i relativi questionari, avrà il compito di effettuare un’analisi sensoriale che si focalizzi sull’individuazione e la percezione di odori o sapori, in modo da garantire la qualità del mollusco.

 “Uno studio” conclude il Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico, Nicola D’Alterio, che  “nel rispetto delle esigenze e della sicurezza del consumatore, tende a fornire agli imprenditori del settore, strumenti utili a migliorare l’offerta produttiva e a garantire la continuità della disponibilità sul mercato”.

 

 

                                           

 

 

7 maggio 2021 (CDI)

 
 
 
 
© IZSAM Maggio 2021
 
 
 
 
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