Virus Zika: i risultati della sperimentazione dei vaccini a DNA in macachi Rhesus

 
Fig. 1. Aedes aegypti, responsabile della trasmissione del virus Zika
Fig. 1. Aedes aegypti, responsabile della trasmissione del virus Zika

L’Istituto Nazionale per le allergie e le malattie infettive degli Stati Uniti (NIH’s National Institute of Allergy and Infectious Diseases - NIAID), con sede in Maryland, ha sperimentato in macachi Rhesus due vaccini contro il virus Zika costituiti da porzioni di DNA virale. Tali vaccini, VRC5283 e VRC5288, sono stati sviluppati per indurre le cellule a produrre le proteine ​​strutturali pre-membrana (PRM) ed envelope (E) del virus Zika. A gruppi, i macachi sono stati sottoposti a vaccinazione utilizzando dosi di vaccino differenti; la maggior parte di essi ha subito una doppia vaccinazione. Entrambi i vaccini sono risultati efficaci se somministrati in due dosi. VRC5288 è attualmente sperimentato in Maryland e Georgia su un gruppo di persone volontarie. Se i risultati saranno favorevoli, è prevista una seconda fase che sarà attuata nei primi mesi del prossimo anno nei Paesi dove il virus Zika è endemico.

 

Il virus Zika si trasmette mediante puntura di zanzare infette o per via sessuale (Fig. 1). La maggior parte delle persone infette non sviluppa sintomi di malattia. Nelle persone in cui la malattia si sviluppa, i sintomi più comuni sono febbre, eruzioni cutanee, dolori articolari e infezioni oculari. Durante la gravidanza il virus Zika si rende responsabili di gravi malformazioni al feto.

 

I risultati di queste ricerche, pubblicati il 23 agosto 2016, su Science (https://www.nih.gov/news-events/nih-research-matters/vaccines-protect-monkeys-against-zika-infection), potrebbero quindi consentire da un lato la protezione di donne in età fertile nei Paesi dove si sono verificati focolai, dall’altro la protezione dell’intera popolazione nelle zone endemiche e dei viaggiatori diretti verso tali zone.