L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha pubblicato la relazione annuale sulle zoonosi (malattie infettive trasmissibili dagli animali all'uomo) per il 2011.
La relazione analizza la frequenza, l'origine e l'andamento delle zoonosi in Unione Europea (UE) e mostra come il numero dei casi sia assai variabile da Paese a Paese. I dati raccolti riguardano la presenza e contaminazione degli agenti zoonotici sia nei mangimi che negli alimenti derivati dagli animali. I dati sui casi di infezione nell'uomo permettono di fornire un quadro completo della rilevanza in UE delle diverse zoonosi.
I dati sono sottoposti all'attenzione della Commissione Europea e dell'EFSA, mentre ulteriori dati sono acquisiti attraverso l'ECDC. Anche 3 Paesi non appartenenti all'Unione Europea hanno fornito informazioni per contribuire alla relazione e l'insieme dei dati è stato analizzato, elaborato e successivamente pubblicato grazie alla cooperazione tra EFSA ed ECDC.
La campilobacteriosi (figura 1) è la zoonosi più frequentemente segnalata nell'uomo, con 220.209 casi nel 2011. La carne di pollo è l'alimento maggiormente coinvolto nella trasmissione di questa infezione. Diminuiscono, invece, i casi di salmonellosi e di listeriosi. Un aumento significativo, del 159,4%, riguarda i casi legati a Escherichia coli produttore di verocitossina (VTEC/STEC). Tale aumento è dovuto al focolaio registrato in Germania nel 2011.