Epidemia di Bluetongue Sierotipo 4 in Sardegna

 
Figura 1. Numero di focolai sospetti (giallo) e confermati (rosso) di BTV4 in Sardegna da agosto 2021 a metà ottobre 2021

 

A partire dal mese di agosto 2021 il territorio della Regione Sardegna è stato interessato da una nuova ondata epidemica di Bluetongue Sierotipo 4 (BTV4). L’ultima epidemia da BTV4 sull’isola è stata registrata nel 2017, mentre nel corso degli anni 2018, 2019 e 2020 è stato confermato un numero di focolai molto limitato (circa una decina per anno).

 

I focolai sono stati notificati inizialmente in alcune aziende della zona orientale della Provincia di Nuoro, e nelle settimane successive sono stati confermati ulteriori casi anche in Provincia di Oristano, Sassari e Sud Sardegna. Ad oggi l’intero territorio regionale risulta essere interessato dalla circolazione virale con un totale di focolai confermati da agosto pari a 2.096 (per la quasi totalità focolai clinici) e 69.941 casi di cui 69.135 con sintomi (Figura 1).

 

 

I programmi di vaccinazione nei confronti della Bluetongue, così come riportato dal Dispositivo Nota DGSAF n. 17522/2019 - Febbre catarrale degli ovini (Bluetongue) misure di controllo e di gestione sul territorio nazionale, sono predisposti dalle Regioni e Province autonome su base volontaria tenendo conto di valutazioni di carattere epidemiologico e possono riguardare una o più specie sensibili.

 

La Regione Sardegna, in considerazione della posizione geografica e della struttura del patrimonio zootecnico, predispone regolarmente piani di profilassi vaccinale per la Bluetongue. La strategia di profilassi vaccinale per BTV4 relativa all’anno 2021 prevedeva la vaccinazione obbligatoria entro il 31/07/2021 di tutti gli animali da rimonta in tutti gli allevamenti ovini della Sardegna con priorità da assegnare alle aziende a maggior rischio individuate dall’Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale.

 

Tuttavia, nel corso della campagna di vaccinazione 2021 si sono verificate fin da subito difficoltà tecniche nello svolgimento delle attività di profilassi, motivo per cui solo una parte delle aziende risultava vaccinato all’inizio dell’ondata epidemica.

 

L’epidemia da BTV-4 attualmente in corso in Sardegna impone alcune riflessioni.

In assenza di un controllo della diffusione dell’infezione tramite la vaccinazione di massa il virus della BT può circolare liberamente in un territorio con livelli di prevalenza variabili legati sia allo stato immunitario della popolazione suscettibile sia alle condizioni eco-climatiche presenti. Laddove la percentuale di popolazione sensibile vaccinata sia bassa e le condizioni climatiche siano favorevoli al ciclo biologico dei Culicoides il numero dei casi registrati può innalzarsi rapidamente; ne sono un esempio, rimanendo al recente passato della Sardegna l’epidemia da BTV1 del 2013 e da BTV4 nel 2017.

 

Una strategia di vaccinazione, seppure obbligatoria, basata sull’immunizzazione degli ovini e nello specifico delle sole rimonte, nelle zone ad alto rischio, è in grado di ridurre i danni legati alla mortalità in questa specie solo nei casi in cui venga eseguita tempestivamente rispetto all’inizio della stagione vettoriale.

In conclusione, la Bluetongue non è una zoonosi e determina, pertanto, effetti unicamente sulla sanità animale, causando danni economici di varia natura. Per ridurre i danni della circolazione virale occorre non solo programmare tempestivamente gli interventi di profilassi vaccinale ma monitorare e arginare eventuali ritardi nella sua applicazione. 

 

 

 
 
 

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