Sanità delle api e qualità delle produzioni apistiche: ricercatori e apicoltori europei insieme nel progetto “BPRACTISES”

 

 

Il progetto europeo “New indicators and on-farm practices to improve honeybee health in the Aethina tumida ERA in Europe  (acronimo: BPRACTICES), iniziato nel 2017 e terminato nel 2020, è uno studio triennale coordinato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana “M. Aleandri” (IZSLT), finanziato nell’ambito del bando 2016 ERA-NET SUSAN – (https://www.izslt.it/bpractices/).

 

Obiettivo dello studio è stato quello di migliorare lo stato di salute delle api mediante l’applicazione di buone pratiche di allevamento (BPA o Good beekeeping practices – GBP) e di strategie di lotta a basso impatto ambientale nei confronti delle principali malattie delle api.

 

 

Novità di questo progetto è stata quella di individuare le buone pratiche di allevamento in apicoltura in un’ottica di condivisione tra ricercatori e apicoltori. Tale collaborazione ha consentito di individuare pratiche efficaci dal punto di vista scientifico e, al tempo stesso, fattibili nella pratica quotidiana di allevamento delle api.

 

Oltre a garantire un allevamento sostenibile delle api, il progetto si è proposto l’ambizioso obiettivo di fornire  al consumatore importanti informazioni provenienti dall’apiario e dal tipo di allevamento realizzato dall’apicoltore, al fine di tutelare le sue api e la salute dei consumatori.

 

Questo grazie alla realizzazione di una applicazione messa a punto dagli apicoltori danesi (Hive log) e ad un sistema innovativo di tracciabilità basato sulla tecnologia QRCode. Con quest’ultima, infatti, i consumatori possono disporre di molti dettagli sul barattolo di miele acquistato, inclusi aspetti relativi all’allevamento delle api e alle analisi di laboratorio effettuate.

 

 

I partner

 

Partner del progetto con l’IZS Lazio e Toscana: l’Università turca di Namik Kemal, l’Istituto sloveno di Agraria, il Centro spagnolo per la Ricerca Apistica e Agroambientale di Marchamalo, l’Agenzia per la Salute e la Sicurezza Alimentare Austriaca (AGES, Laboratorio nazionale di riferimento per l’apicoltura) e l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.

 

Hanno collaborato attivamente la Federazione internazionale delle associazioni di apicoltori (APIMONDIA), l’Università di Genova, la FAO con la propria piattaforma TECA , l’Associazione europea di apicoltori professionisti (EPBA), il Laboratorio di riferimento europeo (European union reference laboratory – EURL) per la Salute delle Api (Sophia Antipolis honey bee health laboratory in Francia) e il professor Ales Gregorc presso l’Università del Mississippi (USA).

 

 

Fonte: IZSLT

 
 
 

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