OMS: Influenza aviaria a livello di interfaccia uomo-animale

 

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato una documento sulla valutazione del rischio sull’influenza aviaria a livello di interfaccia uomo-animale. Per ciascun sottotipo del virus è stata descritta la situazione corrente e i seguenti quesiti sono stati presi in esame:

  1. Qual è la probabilità che si verifichino ulteriori casi umani di infezione da virus X dell'influenza aviaria?
  2. Qual è la probabilità di trasmissione del virus X dell’influenza aviaria tra le persone OPPURE da persona a persona?
  3. Qual è la probabilità di diffusione internazionale del virus X dell’influenza aviaria mediante i viaggiatori?

 

Virus dell’influenza aviaria A(H5)

I sottotipi dei virus dell’influenza A(H5) hanno il potenziale di infettare le persone e, finora, nessun caso umano, a parte quelli con virus dell’influenza A(H5N1) e A(H5N6), è stato segnalato all’OMS.

Nel 2017 in Cina i virus dell'influenza A (H5N6) sono stati rilevati in un individuo e, nella prima metà del 2017, nel pollame. Vari sottotipi di influenza A(H5) continuano ad essere rilevati negli uccelli in Africa, in Europa e in Asia.

Domanda 1. Considerando che i virus A(H5) continuano ad essere rilevati negli animali e negli ambienti, ci si può attendere ulteriori casi umani. è possibile che si verifichino ulteriori casi umani.

Domanda 2. La probabilità di trasmissione del virus A(H5) da persona a persona è bassa.

Domanda 3. Un’ulteriore diffusione a livello internazionale è considerata improbabile in quanto i dati suggeriscono che il virus A(H5) non ha acquisito la capacità di essere trasmesso facilmente tra le persone.

 

Virus dell’influenza aviaria A(H7N9)

Dall’ultimo aggiornamento del 30 ottobre 2017 è stato confermato un nuovo caso umano da virus dell’influenza A(H7N9). Dal 2013 un totale di 1565 casi di infezione umana confermati in laboratorio compresi almeno 612 decessi, sono stati segnalati all’OMS.

Domanda 1. Considerando che il virus A(H7N9) continua ad essere accertato negli animali e negli ambienti, ci si può attendere ulteriori casi umani.

Domanda 2. La probabilità di trasmissione del virus A(H7N9) da persona a persona è bassa.

Domanda 3. Un’ulteriore diffusione a livello internazionale è considerata improbabile in quanto i dati suggeriscono che il virus A(H7N9) non ha acquisito la capacità di essere trasmesso facilmente tra le persone.

 

Virus dell’influenza aviaria A(H7N2)

Dall'ultimo aggiornamento del 30 ottobre 2017 è stato segnalato un caso umano di infezione da virus A (H7N2); il caso si è verificato in Cina ed è un bambino venuto a contatto con pollame.

Domanda 1. Considerando che il virus continua ad essere rilevato negli animali e negli ambienti, ci si può attendere ulteriori casi umani.

Domanda 2. La probabilità di trasmissione del virus A(H7N9) da persona a persona è bassa.

Domanda 3. Un’ulteriore diffusione a livello internazionale è considerata improbabile in quanto i dati suggeriscono che il virus A(H7N2) non ha acquisito la capacità di essere trasmesso facilmente tra le persone.

 

 

Virus dell’influenza suina

 

Virus dell’influenza suina A(H1N1)v

Nel 2017, un caso umano di infezione da virus dell’influenza suina A(AH1N1)v è stato confermato nello stato dell’Iowa (USA). La persona adulta, prima della malattia, ha avuto contatti con i suini. Non è stata segnalata alcuna trasmissione di infezione da persona a persona.Questo virus e i relativi virus influenzali suini hanno segmenti di gene HA e NA derivati ​​dal virus stagionale H1N1pdm09 che è stato probabilmente introdotto nei suini negli Stati Uniti da una recente zoonosi invertita. Dal 2015, 21 casi e un caso fatale sono stati segnalati ai Centri statunitensi per il Controllo e la Prevenzione delle malattie (CDC).  

 

Virus dell’influenza suina A(H1N2)v

Dall'ultimo aggiornamento del 30/10/2017 è stata segnalato un caso umano di infezione da virus dell’influenza suina A(H1N2)v nello stato del Colorado (USA).La persona, prima che si ammalasse, ha avuto contatti con i suini in occasione di una fiera dell’agricoltura. Inoltre, non è stata accertata alcuna trasmissione della malattie tra le persone.Dal 2005, sono stati segnalati 13 casi al CDC e 4 di questi si sono verificati nel 2017.

 

Virus dell’influenza suina A(H3N2)v

Dall'ultimo aggiornamento del 30/10/2017, sono stati confermati due casi umani di infezione da virus dell’influenza suina A(H3N2)v in alcuni stati dell’USA. Un caso ha avuto contatti con suini prima dell’insorgenza della malattia, mentre gli altri casi hanno avuto contatti con un membro della famiglia che è stato a contatto con gli animali.Dal 2005, 433 casi umani sono stati segnalati a CDC e 61 di questi si sono verificati nel 2017. Un caso fatale è accaduto nel 2012. 

 

Analisi del rischio

Domanda 1. Considerando che il virus continua ad essere diagnosticato nelle popolazioni suine di molte regioni del mondo, è possibile che si verifichino ulteriori casi umani.

Domanda 2. Sebbene si siano verificati degli casi di trasmissione del virus tra le persone, la probabilità di trasmissione dei questi virus da persona a persona è bassa.

Domanda 3. Un’ulteriore diffusione a livello internazionale è considerata improbabile in quanto i dati suggeriscono che i virus dell’influenza suina non hanno acquisito la capacità di essere trasmessi facilmente tra le persone.

 

Il documento riporta infine alcune raccomandazioni generali sulla gestione del rischio, sottolineando l’importanza delle buone pratiche di sicurezza e igiene alimentare, della sorveglianza globale e della collaborazione tra diverse figure professionali.

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare il documento pubblicato sul sito dell’OMS.

 
 
 

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