Le Api e Noi è un "libriccino" di piccole dimensioni, ma dal grande peso specifico, con un'elegante copertina in cartoncino martellato e bandelle laterali che riporta l'opera del 1514 Cupido, ladro di miele di Albrecht Dürer, uno dei più autorevoli esponenti del Rinascimento tedesco. È il racconto della relazione ancestrale tra mondo dell'alveare e universo umano, attraverso le leggende, le tradizioni, le poesie, i trattati politici e filosofici. L'ha pubblicato Apinsieme, una nuova realtà editoriale interna al mondo apistico, editore anche della Rivista Nazionale di Apicoltura. "L'apicoltore dismette per le sue ore con le api il linguaggio umano, ritorna a essere parte di un altro ordine, e questo lo rende più forte, più vivo, lo carica di energie uniche. E la natura, il dialogo silenzioso con le api, diventa la sua preghiera", così scrive l'autore in questo breve saggio che affronta il ruolo dell'ape, dell'alveare e del miele nella storia, nella mitologia e nella letteratura con una prospettiva nuova. Tra i temi trattati la lotta fra libertà e schiavitù rappresentata dall'opposizione tra il miele e lo zucchero nella storia e le più recenti acquisizioni della neurobiologia sull'intelligenza dell'ape, nel quadro di un mondo sempre più avvelenato dall'inquinamento e dai pesticidi che hanno portato al progressivo spopolamento degli alveari, quindi al preoccupante calo della produzione di miele. Il classicista, saggista e apicoltore Francesco Colafemmina intreccia le proprie esperienze con quelle di intellettuali, alcuni anche apicoltori, del calibro di Seneca, Leone Tolstoj, Gabriele D'Annunzio, Samuel Beckett e Sylvia Plath, ricordandoci che le api custodiscono da sempre una duplice natura: quella saggia e razionale della loro società perfetta; quella emozionale e sensibile del piacer sublime della dolcezza. Un binomio così umano per dei piccoli insetti ronzanti da costituire ancora oggi un'inesauribile fonte di stupore. |