La normativa in materia di Polizia veterinaria stabilisce un quadro generale per la prevenzione, la lotta e l'eradicazione delle malattie infettive degli animali. Dalla prima pubblicazione del Regolamento (con D.P.R. n. 320 dell'8 febbraio 1954) ad oggi, come facilmente immaginabile, il panorama di riferimento è estremamente cambiato per vari fattori: le mutate modalità di allevamento degli animali, la comparsa di malattie fino a poco tempo fa sconosciute, la periodica ricomparsa di malattie "storiche" come l'afta epizootica, la febbre catarrale degli ovini, l'influenza aviaria; senza dimenticare l'aumentata consapevolezza e l'interesse crescente dei cittadini europei per gli aspetti di sanità pubblica e sicurezza degli alimenti.
Oggi le maggiori preoccupazioni dei consumatori riguardano, inoltre, l'approvvigionamento alimentare connesso alla sanità animale, i costi economici derivanti dall'insorgenza di malattie negli animali e le considerazioni sul benessere degli animali, comprese le relative implicazioni determinate dalle misure di lotta alle malattie stesse. Ci si aggiunga che non è da sottovalutare il notevole aumento degli scambi commerciali di animali e prodotti di origine animale, spesso fuori controllo, sia all'interno dell'Unione Europea che con i Paesi terzi.
Questo complesso insieme di cose ha dato origine ad una proliferazione di norme, prima nazionali, poi in recepimento di direttive europee, infine regolamenti comunitari immediatamente applicabili in tutti gli Stati membri.
La nuova edizione del testo di Pietro Benazzi, che quest'anno compie 60 anni, aggiornata al 28 febbraio 2014 e da poco data alle stampe in 3 volumi dall'Editore Esculapio, integra le norme attualmente vigenti con il testo originario del Regolamento di Polizia Veterinaria. I curatori hanno posto una particolare attenzione alla fruibilità del testo che, peraltro, è stato arricchito di argomenti non trattati dal Regolamento originale come la biosicurezza, l'identificazione e registrazione degli animali e il benessere.