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e-ISSN 1828-1427

 

Rivista trimestrale di Sanità Pubblica Veterinaria edita dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise ‘G. Caporale’

A quarterly journal devoted to veterinary public health, veterinary science and medicine published by the Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise ‘G. Caporale’ in Teramo, Italy


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2013 - Volume 49 (2), Aprile-Giugno
   
 
Rudi Cassini, Manuela Signorini, Antonio Frangipane di Regalbono,
Alda Natale, Fabrizio Montarsi, Mauro Zanaica, Michele Brichese,
Giulia Simonato, Serena Borgato, Amira Babiker, Mario Pietrobelli
 
Influenza delle misure preventive sulla prevalenza di leishmaniosi canina in un focolaio identificato in Nord Italia nel 2006 151-156
doi: 10.12834/VetIt.2013.492.151.156
 
Riassunto
La leishmaniosi canina è un'infezione endemica nel bacino del Mediterraneo con una documentata tendenza a diffondersi verso nord. L'uso massiccio di misure di protezione contro i rischi del contatto con i flebotomi (collari e formulazioni spot-on) è stato studiato in un focolaio registrato in una zona collinare dei Colli Euganei in Italia nord-orientale nel 2006. Nel 2006 e 2007 sono stati testati i sieri di 449 cani provenienti dalla stessa zona. Trentuno animali (6,9%) sono risultati positivi al test di immunofluorescenza indiretta (IFI). L'analisi dei fattori di rischio ha chiaramente dimostrato come il focolaio fosse limitato alla località di Calaone, situata nel comune di Baone (PD). Per verificare l'efficacia delle misure preventive adottate, nel 2010, 63 cani di Calaone sono stati campionati e i loro proprietari intervistati. In base alle informazioni rilasciate dai proprietari, la protezione dei cani nei confronti della leishmaniosi ha avuto inizio nel 2006 (66,7% dei cani protetti) crescendo negli anni seguenti (90% dei cani protetti). Il valore di sieroprevalenza (4,2%) della classe di cani di età più giovane (<5 anni) è risultato significativamente minore di quello delle altre classi, dimostrando che gli animali nati dopo il 2006 hanno avuto meno probabilità di infettarsi. Inoltre, i valori di sieroprevalenza riferiti esclusivamente ai cani di Calaone sono risultati del 32,4% (23/71) nel 2006-2007 e 20,6% (13/63) nel 2010, mostrando una tendenza decrescente. I risultati ottenuti mostrano un alto livello di sensibilizzazione dei proprietari dei cani e sembrano evidenziare come l'uso pervasivo di collari e spot-on agisca positivamente nel ridurre l'intensità di circolazione di Leishmania infantum.

Parole chiave
Cane, Italia, Leishmania infantum, Leishmaniosi canina, Prevenzione, Sieroprevalenza.


Articolo integrale

     
 
    © Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise 2013