Riassunto
La produzione in vitro dell’interferone gamma bovino (BoIFN-γ) a partire da cellule mononucleari del sangue periferico (PBMC) bovino può essere rilevata utilizzando il più sensibile dei dosaggi ovvero ELISPOT. I dosaggi ELISPOT dipendono dalla quantità e qualità delle preparazioni delle PBMC e contribuiscono quindi in maniera significativa alle prestazioni di questo dosaggio. Al fine di standardizzare i metodi per l’isolamento delle PBMC abbiamo confrontato due metodi per la lavorazione del sangue bovino. Uno con aliquote di sangue conservate in posizione orizzontale senza diluizione e senza agitazione e uno con aliquote di sangue diluite immediatamente 1:1 con terreno di coltura Rosewell Park Memorial Institute (RPMI) 1640 completo e conservate in posizione orizzontale con leggera agitazione. Le PBMC sono state isolate a 2,4, 6, 8 e 24 ore, ovveero a 4 °C e 22 °C +2 °C. Le PBMC sono state stimolate con antigeni specifici per la tubercolosi, e successivamente è stato eseguito il dosaggio ELISPOT. Le quantità di cellule formanti spot (SFC), create dal rilascio di BoIFN-γ nei dosaggi ELISPOT erano significativamente maggiori nei campioni conservati a 22 °C +2 °C rispetto a quelle mantenute a +4 °C e l’intensità dei segnali è caduta in seguito alla lavorazione dopo 6 ore. Un’ulteriore caduta delle SFC è stata osservata nei campioni che erano stati conservati non diluiti e senza agitazione. Questi risultati hanno dimostrato che l’ottimizzazione delle procedure di isolamento delle PBMC può determinare una maggiore sensibilità nella rilevazione di BoIFN-γ per mezzo del dosaggio ELISPOT, contribuendo così a migliorare la diagnosi della tubercolosi bovina.
Parole
chiave
Dosaggio ELISPOT, IFN-γ, India, Interferone gamma, Cellule mononucleate del sangue periferico, Mycobacterium bovis, Tubercolosi, Tubercolosi bovina.
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