Riassunto
Per
contribuire all'individuazione di un possibile nesso epidemiologico
tra consumo di mozzarella di bufala preparata con latte crudo (non
trattato al calore) e casi di brucellosi umana, sono stati analizzati,
per ricerca di Brucella spp., 80 campioni di latte bufalino
crudo e 315 campioni di mozzarella. Gli alimenti esaminati sono
stati prelevati in caseifici della provincia di Caserta dove è presente
la più alta concentrazione di allevamenti bufalini sierologicamente
positivi alla brucellosi in Campania, regione che, nel periodo 2000-2005,
ha registrato il 96,02% dei casi di brucellosi umana notificati
in Italia. Al fine de valutare possibili variazioni stagionali,
i campioni sono stati acquistati in 72 rivendite associate a caseifici
nel periodo febbraio 2006-marzo 2007. La ricerca di Brucella
spp. è stata effettuata utilizzando polymerase chain reaction
(PCR) ed eseguendo contemporaneamente l'isolamento microbiologico.
I campioni esaminati sono risultati negativi alla ricerca di Brucella
con entrambi i metodi utilizzati. Sono stati, inoltre, definiti
i parametri di sensibilità, specificità, ripetibilità, riproducibilità
e il limite di rilevazione del metodo molecolare, esaminando campioni
artificialmente contaminati, sia con metodo PCR sia con isolamento
microbiologico classico. Il limite di rilevazione è risultato inferiore
a 1 UFC/g, ripetibiltà e riproducibilità sono stati pari a 100%
(p=0,95), sensibilità a 96,7% (p=0,95) e specificità
a 100% (p=0,95).
Parole
chiave
Brucella
spp., Brucellosi, Bufalo, Campania, Caserta, Italia, Latte, Microbiologia,
Mozzarella, Polymerase chain reaction. |