Riassunto
Negli ultimi dieci anni si è assistito a una rinascita senza precedenti del concetto "Una sola medicina" coniato da Calvin Schwabe, con l'evoluzione verso la filosofia "Una sola salute" incentrata su epidemiologia e salute pubblica. A giusta ragione, i patologi evidenziano le strette relazioni genomiche tra uomo e animali, ad esempio nella genetica tumorale. E' necessario passare da una prospettiva di confronto "noi contro loro" a una prospettiva di "rischio condiviso" da uomo e animali. Le organizzazioni professionali hanno annunciato la propria adesione, i governi hanno creato gruppi di lavoro congiunti su salute pubblica e animale e sono nati numerosi programmi di ricerca e sorveglianza, come evidenziato nel sito Web dell'iniziativa "Una sola salute". A prescindere da questi sviluppi positivi, non si deve tuttavia dimenticare l'ampio distacco che permane tra medicina umana e quella veterinaria, dovuto a una (iper)specializzazione delle discipline, mai verificatasi in precedenza, e ad approcci sempre più riduzionisti all'indagine scientifica. Attualmente c'è la necessità di un radicale cambio di vedute e paradigmi nell'approccio alla salute pubblica globale, con strategie d'intervento ed esempi "pratici" che ne facilitino l'applicazione e accelerino il necessario impiego della prospettiva "Una sola salute". Propone l'utilizzo di una guida aperta per tradurre il concetto "Una sola salute" in metodi pratici da applicare alla sorveglianza integrata delle malattie, agli studi epidemiologici congiunti su uomo e animali e allo sviluppo dei servizi sanitari, auspicando che possa servire come base di discussione per l'avvio di una collaborazione pratica, concordata tra specialisti della medicina umana e animale, con particolare enfasi nei paesi in via di sviluppo.