Riassunto
Il
virus West Nile (WNV), neuropatogeno per uccelli, cavalli
e uomo, è mantenuto in natura da un ciclo primario di trasmissione
tra uccelli e zanzare, in particolare quelle del genere Culex;
il cavallo e l’uomo sono considerati ospiti a fondo cieco. Un focolaio
circoscritto di encefalomielite equina da WNV verificatosi in Italia
nel 1998 ed un’epidemia scoppiata in Francia nei pressi del confine
italiano, hanno indotto il Governo Italiano ad attuare un piano
di sorveglianza allo scopo di valutare il rischio di reintroduzione
del virus. Il piano ha previsto la sorveglianza entomologica in
15 aree di studio considerate “a rischio” di introduzione del WNV
in Italia. L’indagine entomologica, nel periodo compreso tra il
2003 e il 2007, ha visto come risultato la cattura di 28.798 zanzare,
14.765 adulte e 14.033 larve, appartenenti a 22 specie. In conformità
con i dati riportati in letteratura, otto tra le specie identificate
sono state trovate naturalmente infette con WNV o infettate con
successo in laboratorio in alcuni paesi dell’Europa e degli Stati
Uniti d’America: Aedes albopictus (Skuse, 1897) (=Stegomiya
albopicta), Aedes vexans (Meigen, 1830), Anopheles maculipennis
(Meigen, 1818), Coquillettidia richiardii (Ficalbi, 1889),
Culex modestus (Ficalbi, 1889), Culex pipiens (Linnaeus,
1758), Culex theileri (Theobald, 1903) e Ochlerotatus
caspius (Pallas, 1771) (=Aedes caspius).
Parole
chiave
Culex
pipiens, Italia, Monitoraggio, Sorveglianza, Virus, West Nile,
Zanzara. |