Sommario
Nel diciannovesimo secolo, il concetto di medicina unica è
stato abbracciato dai leader delle comunità mediche e veterinarie,
mentre nel ventesimo secolo gli sforzi di collaborazione
tra la medicina e la medicina veterinaria sono considerevolmente
diminuiti. Pur essendoci alcune eccezioni degne di nota, come la
proposta di Calvin W. Schwabe di unificare la medicina umana e veterinaria,
e gli sforzi congiunti di FAO (Food and Agriculture Organization)
e OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per il
controllo delle zoonosi, la medicina unica ha languito
nello scenario moderno di clinica, sanità pubblica e ricerca
biomedica. I rischi di trasmissione di zoonosi vengono discussi
di rado in ambito clinico pur essendo di particolare interesse in
caso di esseri umani e/o animali immunosoppressi. Sarebbe opportuno
che medici e veterinari avvisassero i pazienti e i clienti possessori
di animali da compagnia che alcuni di questi animali non dovrebbero
essere considerati tali, ed il rischio di contrarre una zoonosi
può essere alto nellambiente professionale. Gli sforzi
di collaborazione nella ricerca biomedica potrebbero far molto per
migliorare la salute umana e animale. Dato che la minaccia rappresentata
dalle zoonosi continua ad aumentare nel ventunesimo secolo, la medicina
e la veterinaria devono ristabilire la medicina
unica al fine di
affrontare in modo adeguato queste sfide, e le strategie di ripristino
devono comprendere la formazione medica e quella medico-veterinaria,
la clinica, la sanità pubblica e la ricerca biomedica.
Parole
chiave
Collaborazione,
Formazione, Medicina unica, Medici, Ricerca biomedica, Veterinari,
Zoonosi.
|