Un fungo mette a rischio la sopravvivenza del gambero italico

 

E' un fungo, l'Aphanomyces astaci, non patogeno per l'uomo, la causa della Peste del gambero, malattia che sta mettendo a rischio la sopravvivenza del gambero italico (Austropotamobius pallipes), il piccolo crostaceo d'acqua dolce noto anche come Gambero dai piedi bianchi.


Si tratta di una specie protetta classificata come vulnerabile nella Lista rossa (Red list) dell'International Union for Conservation of Nature and Natural Resources, la cui pesca è vietata.


La diffusa mortalità registrata dallo scorso mese di agosto in alcuni corsi d'acqua del Molise (fiume Trigno e alcuni affluenti), costituisce elevatissimo rischio di un danno ambientale dalle pesanti conseguenze, sia sotto il profilo scientifico che dell'equilibrio dell'ecosistema fluviale.


La presenza del gambero italico nei corsi d'acqua come torrenti montani e collinari, è legata ad una elevata qualità dell'ambiente in cui vive: l'Austropotamobius pallipes è un onnivoro-detrivoro attivo nei processi di degradazione della sostanza organica.


Gli esperti dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale "G. Caporale", grazie all'elevato knowhow dei propri laboratori, attraverso l'analisi del DNA, sono riusciti per primi in Italia a confermare la presenza e ad isolare l'agente patogeno causa della malattia: si tratta di uno dei 100 organismi più invasivi del mondo. Non esiste attualmente una terapia per questa malattia, l'unico metodo di contrasto è la prevenzione. Poiché la malattia si trasmette molto facilmente, per contrastarla è necessario evitare lo spostamento di gamberi e di pesci da allevamenti e corsi d'acqua. È inoltre importante la disinfezione di stivali e altra attrezzatura da pesca per evitare la diffusione del microrganismo.


Per lo studio di questa specie, così importante per il territorio, sono stati finanziati, durante gli ultimi anni, diversi progetti nell'Italia Centrale per un ammontare complessivo di olre 1 milione di Euro e l'Izs in questo è in prima linea: recente è stata la campagna di comunicazione per devolvere il 5 per mille al progetto Gambero Italico per la gestione di uno dei tre centri di riproduzione a Capestrano (gli altri due sono ad Arsita e Rocca Di Mezzo) dove attualmente sono ospitati 70 esemplari per la riproduzione che sono sotto controllo e fino ad ora indenni dalla patologia.

 
 
 
© IZSAM Agosto 2016
 
 
 
 
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