A colloquio con Lucio Ambrosj...qualche domanda per conoscerlo meglio

 

 

Chi è Lucio Ambrosj? Ci parli un po' di lei.

Sono nato a Teramo il 25 novembre 1962, non ho figli, non sono sposato e ho tre nipoti laureati, due dei quali si trovano all’estero (in Inghilterra ed in Belgio). Sono laureato in Giurisprudenza e sono un dirigente amministrativo di lunga esperienza: lavoro da circa trent’anni alla Asl di Teramo. La mia vita professionale si è intrecciata più volte, nel corso di questi anni, con alcuni dirigenti dell’IZSAM; e grazie alle collaborazioni con alcuni di loro, ho imparato molto: qualche ex dirigente dell’Istituto per me è stato un riferimento professionale importante. Mi ritengo una persona moderata, di mediazione. Mi piace ascoltare le persone e, nel caso dovessi trovarmi di fronte ad un problema, non amo rinviarne la risoluzione ad un momento successivo.

 

Un cambiamento importante dopo circa trent'anni di servizio prestato alla ASL di Teramo. Come si sente ad affrontare questa nuova sfida presso un Ente di ricerca di fama internazionale? Che tipo di conoscenze ha dell'Ente del quale si accinge a dirigere la parte amministrativa?

Mi sento benissimo. Prima di tutto perché sono orgoglioso di entrare a far parte dell’Istituto che, dall’esterno, ho sempre guardato ed ammirato come un Ente di eccellenza, in cui sono realizzate molteplici attività  che, da fuori, non si riescono nemmeno ad immaginare. Sono felice di entrare a far parte dell’Istituto, perché, considerate le mie caratteristiche professionali ed attitudinali, ho la certezza che queste potranno essere di aiuto al lavoro che avrò davanti. Ne cito alcune: non mi spavento di niente, ho rispetto e curiosità di tutto, evito i preconcetti.

Come dicevo, l’Istituto, per me, è sempre stato un riferimento professionale importante, perché al suo interno, anche le figure strettamente “amministrative”, come la mia, sono parte integrante e “viva” di un processo straordinario che è sempre sotto gli occhi di tanti. Ovviamente questa è la visione romantica dell’Istituto, quella che riguarda il suo ed il mio cuore. Per il resto, sto studiando ed approfondendo quello che ritengo di non sapere, ed è certamente molto, ma penso comunque che non sarà impossibile completare il quadro informativo, anche perché conto molto di entrare negli uffici per sapere, per avere quelle nozioni che ad oggi mi mancano, per conoscere di più.

 

Il Prof Mattioli, nel comunicato di qualche giorno fa, inviato alla stampa locale, ha affermato di "averla scelta per il solido curriculum e per la profonda esperienza nell'ambito della sanità pubblica". Si riconosce nel profilo tracciato dal Direttore Generale?

Il professor Mattioli è stato molto gentile e prodigo di complimenti nei miei confronti e di questo non posso che ringraziarlo; ed ammetto che la mia conoscenza della sanità pubblica è certamente profonda. E lo è non perché io sia particolarmente capace, ma semplicemente perché se non si conosce bene (profondamente, come giustamente dice il professor Mattioli) la sanità pubblica, non c’è assolutamente modo di  contribuire al suo accrescimento. Anzi, si producono granelli che possono inceppare un meccanismo che altri hanno con difficoltà messo a punto. Non bisogna mai dimenticare che l’obiettivo ultimo è “lo star bene della società”. L’obiettivo non può, non deve mai essere il vantaggio di chi lavora ad un progetto o la soddisfazione della propria vanità o la sistemazione in un ruolo anziché in un altro. Certo, questi passaggi a volte esistono, sono umani, ed in alcuni casi servono anche a garantire il raggiungimento dell’obiettivo finale. Ma l’obiettivo finale è, e resta sempre e solamente, quello di contribuire “a far stare bene la società”. Aria, acqua, animali, uomo, ambiente, salute, prevenzione, innovazione…. se riusciamo ad integrarli (rispettando ognuno il proprio ruolo), facciamo il nostro dovere e così l’obiettivo potrà essere raggiunto.  

 

Di cosa si è occupato principalmente nel corso degli anni trascorsi alla ASL di Teramo?

Ho ricoperto diversi incarichi con ruoli dirigenziali amministrativi. Vediamo: sono stato responsabile del Dipartimento Affari Generali, dell’Assistenza territoriale, di Bilancio e programmazione economica, dei Noc (per l'appropriatezza e legittimità delle prestazioni erogate da strutture sanitarie pubbliche e private) … E sono stato anche Direttore Amministrativo della stessa Asl di Teramo, oltre ad essere sempre stato quello che conosce bene “le questioni” e non ne rimane mai fuori. Questo perché credo profondamente che di fronte alle necessità dell’Ente di propria appartenenza, o comunque, dell'organizzazione per cui si lavora, non ci si debba tirare indietro.

 

Come pensa di affrontare le nuove sfide e gli obiettivi affidati dalla Direzione Generale dell'IZSAM, come ad esempio quelli legati alla realizzazione delle nuove strutture previste dal Masterplan?

Con umiltà, massima attenzione e scrupolo, senza dare niente per scontato, facendo ricorso a tutte le conoscenze professionali acquisite negli anni ed ancora da acquisire in campo. Per la realizzazione del Masterplan sarà inoltre necessario grande collaborazione con tante altre professionalità ma soprattutto sarà indispensabile, anche qui, avere presente l’obiettivo finale. Dietro la conquista del Masterplan c’è stato tanto lavoro, ci sono tante idee e mille opportunità. Adesso tutto è realizzabile e bisogna farlo bene.

 

 

30 aprile 2018 (CDI)

 
 
 
 
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